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Novara

A Torino il primo evento in Italia dedicato al rapporto fra la filosofia ed il cibo

TORINO – Perché l’uomo mangia gli esseri viventi? Perché a tavola ricerchiamo l’abbondanza? Perché nella nostra società cresce la paura di mangiare?

Queste e molte altre sono le domande a cui filosofi, antropologi, psicoanalisti, teologi cercano di dare risposte nel corso dei tre incontri di Pensare il cibo, il primo evento in Italia dedicato interamente al rapporto tra la filosofia e il cibo, in programma da giovedì 6 a sabato 8 novembre nella splendida cornice della sala ex San Giorgio del Borgo Medievale al Parco del Valentino a Torino. Un progetto di Tofood, promosso da Associazione Cento per Cento lettori di Torino, con il sostegno di Compagnia di San Paolo, realizzato da il Circolo dei lettori, partner tecnici Novacoop, Paniere dei prodotti tipici della provincia di Torino e Strada Reale dei vini, Librerie Coop, Barbera Agliano, MagazziniOz, Vermouth Anselmo, Cascina Peschiera con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino, Padiglione Italia Expo Milano 2015, Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Università degli Studi di Pavia – Dipartimento di Musicologia.

Ad aprire gli incontri, giovedì 6 novembre ore 18 l’incontro Mangiare il vivente, una riflessione sulla questione etico-alimentare tra onnivorismo e vegetarianesimo, cioè tra una visione che guarda all’animale come soggetto che l’umanità cura per la propria alimentazione, contrapposta all’idea che tra animali e umani debbano valere gli stessi diritti naturali. Con i filosofi Enrico Guglielminetti, Università di Torino e Simone Pollo, Università La Sapienza di Roma. Modera l’incontro Massimiliano Borgia, giornalista e blogger di Tofood. A seguire, l’appuntamento L’abbondanza e la fame in programma venerdì 7 novembre alle ore 18, con il filosofo Federico Vercellone e il teologo Bruno Bignami in dialogo sull’idea di abbondanza e della società degli sprechi. Conclude il festival l’incontro Paura di mangiare e disturbi alimentari con lo psicoanalista Massimo Recalcati e l’antropologo Marino Niola che sabato 8 novembre alle 18 dialogano sul dedicato al tema delle paure dell’uomo contemporaneo che finiscono proiettate nel nostro piatto.

La formula di Pensare il cibo prevede il dibattito seguito da un aperitivo musicale con brani dedicati al banchetto e al convivio, in particolare, viene presentata la Tafelmusik, che significa letteralmente “musica da tavola”, composta proprio per essere eseguita durante i banchetti. Si tratta di un genere musicale che trae le sue origini dai Greci, ma che raggiunge il suo massimo splendore nel Quattrocento e Cinquecento, quando la presenza della musica, durante i pranzi e le occasioni solenni, diventa un’abitudine.

Perché a Torino

Torino ha una eminente tradizione di pensiero filosofico e politico, che si è sempre alimentata di una specifica sensibilità sociale. Questa sensibilità si è declinata, negli ultimi quarant’anni, nel progetto di edificare intorno all’alimentazione, alla convivialità, al rispetto per l’ambiente, all’attenzione per la qualità e alla promozione di conformi imprese economiche, un nuovo modello di società. Torino, al centro del grande distretto piemontese del gusto, è diventata una sorta di capoluogo del cibo: uno dei luoghi italiani, ma anche europei e mondiali, dove più si discute dell’alimentazione e dei suoi risvolti etici, economici e sociali.

Torino vanta anche una tradizione di grandi scuole di pensiero legate alla presenza di una prestigiosa Università. Torino è dunque il luogo giusto per un appuntamento culturale che componga il mondo dell’alimentazione con la riflessione teorica, accostando due autentiche vocazioni della città.

Il sito della manifestazione www.pensareilcibo.it resterà attivo tutto l’anno con l’intento di creare una community intorno al tema del rapporto filosofia-cibo.