La Lavazza chiede aiuto al Comune per cercare, badate bene, 150 degustatori commerciali, persone che organizzino una quarantina di degustazioni al mese con una ventina di vendite a 500 euro al mese circa. Cifra che, per la carità, potrebbe crescere, ma che non denota certo un’attenzione, specie da parte delle istituzioni, alla esigenza prioritaria della gente di trovare un posto di lavoro attraverso il quale pagare il mutuo o l’affitto e mantenere i propri figli e la propria famiglia. Comunque sia: è il consigliere Daniele Andretta del gruppo Io Novara a sollevare la problematica: “Apprendiamo dell’iniziativa di una nota marca di caffè per la costituzione di una rete di vendita dove i degustatori potrebbero addirittura guadagnare 500 euro al mese con lavoratori autonomi. Mi chiedo innanzitutto: forse il Comune si sta sostituendo alla Provincia e allo Sportello del Lavoro? Questo ci fa solo capire qual è il livello in cui sono caduti la città e il Comune che promuove e sostiene rapporti di lavoro precari dando solo illusioni alla gente”. Il Comune offrirà lo spazio per i colloqui che potrebbero partire tra una settimana. “E’ una presa in giro per chi ha ambizioni di lavorare e aspira a rapporti di lavoro un po’ più stabili di quelli che vengono proposti in questo caso – continua Andretta – Non vorremmo che tra qualche mese ci troviamo ad effettuare la vendita di enciclopedie mediche ed elettrodomestici. E’ sorprendente l’uso strumentale e mortificante della questione “lavoro” da parte dell’istituzione del Comune di Novara”.
Quello che maggiormente destabilizza, sottolinea la consigliera Isabella Arnoldi, “è il fatto che da quanto apprendiamo, non solo il Comune darà lo spazio per le selezioni, ma addirittura pare che vengano distribuiti curricula all’azienda in questione”. Un’azione che non solo non sarebbe di competenza di un ente pubblico ma che “implicherebbe anche delle conseguenze pesanti su un piano di responsbailità politiche e istituzionali”.
“Noi mettiamo in contatto le persone che cercano lavoro con le aziende”, spiega il Sindaco Ballarè – “Non è la prima né l’ultima volta che mettiamo che creiamo il contatto tra imprese e lavoratori per far incontrare offerta e domanda. E’ successo anche con Esselunga. Se gli imprenditori ci chiedono aiuto, noi non chiudiamo la porta. Chiunque troverà le porte aperte, sempre”.
Ciò non toglie che il problema posto da Io Novara sia di stampo diverso: benissimo il supporto a chi cerca lavoro, dipende però come viene portata avanti l’azione e se la stessa rientri o meno nelle competenze e nel lecito concesso ad un’amministrazione pubblica. Punti di vista???