Aborto e Legge 194: ASL Novara il 90% dei medici sono obiettori, presso l’AOU Maggiore l’80%
I dati sono emersi da un accesso agli atti reso noto dal consigliere regionale novarese Domenico Rossi, Vicepresidente della Commissione Sanità.
Il pronunciamento della Corte Suprema USA, con la revoca della storica sentenza “Roe Vs Wade” che dal 1973 aveva legalizzato l’aborto in America, ha riaperto il dibattito anche nel nostro Paese. Al di la degli aspetti meramente ideologici, spesso strumentalizzati, e più che porsi il ragionevole dubbio se questo “diritto” si possa davvero mettere in discussione anche in Italia; c’è chi sta provando ad approfondire, il tema dell’effettiva applicabilità della Legge 194, che dal 1978 regola l’interruzione di gravidanza nel nostro Paese.
Se infatti, le donne italiane, hanno libertà di scelta e possono teoricamente usufruire di strutture pubbliche gratuite; nei fatti, ci sono aree del penisola, dove i servizi sanitari diventano inaccessibili, questo perchè, operatori e medici “obiettori di coscienza” in numero prevalente, finiscono per rendere molto complicato l’accesso delle donne al servizio pubblico.
“In Piemonte la situazione si presenta a macchia di leopardo con delle criticità in alcuni territori, come emerge da un accesso agli atti che ho effettuato nelle scorse settimane”. Lo scrive in un comunicato stampa Domenico Rossi, consigliere regionale di Novara del Partito Democratico, che da Vicepresidente della Commissione Sanità, fa emergere un quadro non certo edificante nel novarese, in particolare per le donne che risiedono in provincia, sotto l’egida dell’ASL 13 No:
“La media regionale di dirigenti medici specializzati in ginecologia e ostetricia obiettori di coscienza è pari al 46,54% – precisa Rossi – Preoccupa in maniera particolare la situazione del novarese: nell’ASL di Novara, infatti, si raggiunge la quota del 90% (10 su 11), mentre nell’AOU Maggiore dell’80% (17 su 21). Percentuali molto alte anche nei presidi ospedalieri di Novi-Tortona e Casale-Acqui, dove rispettivamente si raggiungono il 77,78% e il 75%. Situazione analoga anche a Rivoli”.