Accusato di violenza a una escort, condannato a 4 anni. L’uomo ha sempre negato le accuse.
Per la donna, che all’epoca dei fatti – un giorno di agosto di sette anni fa – riceveva clienti in un appartamento in città per incontri “a luci rosse”, nessun dubbio: quell’uomo le aveva telefonato, aveva preso un appuntamento ma poi, una volta presentatosi alla porta di casa le aveva usato violenza. “Mi ha presa per i capelli – aveva raccontato in aula – Mi ha dato un pugno in faccia e mi ha trascinato verso la camera da letto. E mi ha violentata”. Lui, l’imputato, ha sempre negato “quella donna non l’ho mai vista”. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 8 anni, i giudici gliene hanno inflitti 4. “Attenderò di leggere le motivazioni della sentenza – dice il difensore – e poi presenterò appello”. “E’ vero – aveva ammesso lui- che avevo preso un appuntamento e che ero andato in quell’appartamento ma io con questa signora non ho mai avuto niente a che fare”. Tutto era accaduto un pomeriggio d’agosto di sette anni fa quando l’uomo, sfogliando una rivista, aveva visto quell’annuncio con tanto di fotografia; la donna era molto bella; le aveva telefonato, aveva preso accordi, aveva raggiunto con la sua auto l’indirizzo indicato, aveva suonato il campanello ma, secondo quanto ha sempre sostenuto, quando la porta si era aperta si era trovato di fronte una donna più brutta, niente a che vedere con quella della foto. Lui voleva andarsene ma lei, sempre secondo il suo racconto, l’aveva convinto a restare; alla fine avevano consumato un rapporto, a detta di lui consenziente, aveva pagato quanto richiesto e se n’era andato. Ma per l’accusa nessun dubbio: “ammette di averle telefonato con il suo cellulare – aveva sostenuto il pubblico ministero – , e a confermarlo ci sono i tabulati, esattamente all’ora indicata dalla donna come quella in cui avrebbe subito la violenza; ammette di essere andato a quell’indirizzo, nel luogo e all’ora in cui la donna dice di aver subito violenza; ammette di aver avuto un rapporto sessuale con lei, come quello descritto dalla vittima, nega “solo” la violenza. Sostiene, del tutto in modo inverosimile, che si trattasse di un’altra donna”. E aveva concluso con la richiesta di 8 anni di reclusione; i giudici lo hanno condannato a 4 anni. Scontato l’appello.