OLEGGIO • La potremmo ribattezzare “La guerra del Freddozzo”: il liquore nato dall’idea dell’oleggese Eugenio Cerrato sta diventando una questione al centro della vita politico amministrativa oleggese. E se c’è chi ritiene che sia assurdo dibattere su un tale tema, alla luce dei tanti problemi che ogni famiglia oggi deve affrontare, dall’altra c’è chi, come il Movimento Per Oleggio, vuole vederci chiaro. E in ultimo ci sono il Sindaco e la Giunta che si trovano a discutere la terza mozione-interrogazione sull’argomento.
Ma partiamo dall’inizio: con la chiusura del Bar Orlando, gestito per 60 anni da Cerrato e dalla sua famiglia, per mantenere in vita il Freddozzo, si pongono le basi perchè il liquore oleggese continui ad essere prodotto e distribuito. Nasce una società della quale fa parte, solo nella fase di avvio, anche Marcassa. Poi, il Freddozzo va avanti da sé, con un gruppo che si occupa di promozione del brand e di commercializzazione del prodotto.
Il tema che sta “scaldando” la questione Freddozzo (che invece va bevuto ed assaporato rigorosamente ghiacciato) è la seguente: il Comune, secondo il movimento Per Oleggio, deve appropriarsi del marchio, anche se “emergono profili di nullità del marchio stesso per violazione di svariate previsioni del Codice della Proprietà Industriale. Anzitutto, sarebbe stata necessaria la preventiva autorizzazione dell’Amministrazione comunale – dicono i consiglieri comunale di Per Oleggio – Non solo: diversamente da quanto affermato dal Sindaco nel corso del consiglio comunale di aprile, sarebbe stata pacificamente possibile la registrazione del marchio ad opera del Comune (che avrebbe consentito anche di trattenere i relativi proventi). Ci spiega, quindi, il signor Marcassa (nella duplice veste di Sindaco e di privato cittadino che ha registrato il marchio Freddozzo) perché non solo non ha preso in esame questa possibilità ma, addirittura, ha financo espressamente negato che fosse un’ipotesi percorribile?”. Si rivendica insomma la mancata autorizzazione del Comune nell’utilizzo del nome della città sull’etichetta del liquore e si chiede al Comune di registrare il marchio e di spostarne la proprietà, incassando così i proventi delle vendite. Un percorso quantomeno anomalo se affrontato da un ente pubblico che, oltre alla registrazione di un marchio (che sarebbe la parte più semplice), dovrebbe poi occuparsi anche della commercializzazione dello stesso o delegarla a terzi.
“Il Marcassa privato cittadino trasferirà gratis il marchio al signor Marcassa Sindaco?- si chiede Per Oleggio – Perché se – come a suo tempo dichiarato – la registrazione del marchio è stata fatta solo al fine che il prodotto non andasse disperso, davvero non vediamo come possa oggi opporsi al fatto che di tale prodotto se appropri l’intera cittadinanza oleggese”.
Lapidaria la risposta del sindaco Massimo Marcassa: «La questione continua solo a farmi sorridere. Questa minoranza ha ben pochi argomenti, lo dimostra il fatto che è la terza volta che torniamo a discutere in consiglio comunale del Freddozzo. Invece di essere propositivi, ci costringono ad affrontare discussioni inutili».