Non bastava la crisi e l’estate balorda (dal punto di vista del meteo, ovvio)… A rendere più cupi i pensieri dei barcaioli del Lago d’Orta ci si mette pure la concorrenza dei battelli, peraltro “autorizzata” dalla Provincia di Novara e da una sentenza del Tar di qualche anno fa…
E così gli otto motoscafisti del Consorzio Navigazione Servizio Pubblico di uno degli specchi lacustri più affascinanti d’Italia, han deciso di non stare a subire gli eventi e di alzare la voce, nella speranza che qualcuno si prenda a cuore il loro problema.
“Noi svolgiamo un servizio pubblico di trasporto con conducente – spiega Paolo Zanetta, portavoce del Consorzio – le nostre barche sono qui ad Orta in Piazza Motta e la nostra attività è paragonabile a quella dei taxi. Poi ci sono i battelli, che dovrebbero fare servizio di linea e quindi partire da punti prestabiliti con orari prestabiliti”.
Se non che qualche anno fa la Provincia ha autorizzato gli esercenti del servizio di linea – la Navigazione Lago D’Orta (che aveva vinto la gara per il Trasporto Pubblico Locale) – a svolgere attività anche in altri orari “creando così di fatto sovrapposizioni fra i due servizi che ci ha causato non pochi danni, soprattutto oggi con questa crisi…” dice Zanetta.
Un’autorizzazione contro la quale i motoscafisti han fatto ricorso al Tar “Ma la sentenza ci è stata sfavorevole, perché di fatto ha equiparato il servizio a quello dei bus, consentendo che si verificasse la situazione attuale che noi non riusciamo più a sostenere”.
In punta di diritto in effetti la sentenza emessa nel 2014 dal giudice Salamone, presidente della seconda sezione del Tar Piemontese, parla chiaro e rigetta le istanze dei ricorrenti, pur ammettendo che quello effettuato dai battelli è anche un servizio non di linea.
A complicare ulteriormente le cose, nel 2010, la Provincia ha di nuovo emesso un bando di gara per il Trasporto Pubblico Locale lacustre, che, in quanto tale, riceve finanziamenti pubblici. “Anche noi abbiamo partecipato – dice il portavoce del consorzio – ma le buste con le offerte non sono mai state aperte perché nel frattempo l’ente si è accorto di non avere abbastanza risorse per coprire i costi. Avevamo anche costituito un fondo di garanzia, auto tassandoci, perché per partecipare alla gara era necessario garantire una determinata somma che fra l’altro non ci è mai stata restituita”. E così la Navigazione (leggi i battelli) ha continuato ad esercitare il servizio grazie ad una proroga. “Se la gara non avrà esito rivogliamo quei soldi: sono nostri e ne abbiamo diritto! Tra l’altro di questi tempi farebbero pure comodo! Abbiamo più volte chiesto agli uffici provinciali di chiarirci la situazione, ma c’è un continuo rimpallo di responsabilità. Non riusciamo a capire se il bando è ancora aperto oppure no! Non essendo mai state aperte le buste fra l’altro la nostra offerta non è mai stata presa in considerazione… “. Figurarsi ora, con gli enti provinciali arrivati al… capolinea..
“Oggi la situazione è peggiorata perché la società che ha in gestione il servizio di linea si muove ora anche su tratte non previste (attracca a pontili di proprietà privata, Orta Beach, Riviera, Ristorante Ca’ dal Rat, Hotel San Rocco ecc..) di fatto con itinerari e orari concordati con il cliente e in tutto e per tutto svolge quello che nella sentenza viene indicato come “trasporto non di linea” e cioè il nostro servizio Taxi. Purtroppo è una situazione assurda e nessuno finora ha dimostrato di comprendere la gravità dell’accaduto. E’ una concorrenza insostenibile per noi, che non riceviamo nulla dal pubblico sotto forma di incentivi e sovvenzioni”.
In verità il commissario della Provincia di Novara (ed ex Assessore al turismo) Luca Bona qualche settimana fa si era occupato di un caso simile, riferito però al lago Maggiore “Di noi non si occupa nessuno invece – conclude amaro il portavoce del Consorzio – fra l’altro è una situazione poco comprensibile, perché è proprio la Provincia a rilasciare queste autorizzazioni, almeno nel nostro caso. Quindi c’è una confusione totale… Forse siamo figli di un dio minore…”.
Certo è che la concorrenza sul piccolo ed incantevole specchio d’acqua è forte “La possibilità di noleggiare i grandi battelli per noi è devastante. Siamo in otto; otto famiglie che rischiano di finire sul lastrico quando in realtà la soluzione ideale è facilmente raggiungibile: basterebbe che ognuno tornasse a fare il proprio mestiere. In fin dei conti chiediamo solo di poter lavorare in pace…”. Un desiderio apparentemente banale, ma di questi tempi evidentemente no!