Con Romolo Barisonzo se ne va un altro pezzo da novanta della storia novarese. Lo scrittore e giornalista sì è spento ieri, all’età di 93 anni, a Gozzano, sul Lago d’Orta che amava moltissimo e dove si era da tempo ritirato.
Prima giornalista sportivo per il Corriere di Novara, poi direttore dello stesso, poi ancora ad occuparsi di sport per il settimanale “L’Azzurro”, con gli anni Barisonzo aveva sviluppato una straordinaria capacità di raccontare i personaggi più caratteristici e singolari di Novara, che poi tradusse, per molto tempo, in una rubrica seguitissima su La Stampa.
Scrisse anche diversi libri fra i quali “Fatal Novara” e “Fatal Novara 2” ed infine “Novaresi bella gente” di cui si susseguirono diverse edizioni.
Nominato “Novarese dell’anno” nel 1997 è stato anche impegnato dal punto di vista politico, diventando vice segretario regionale del partito Repubblicano. Fu anche amministratore locale in qualità di assessore a Cuorgnè e Gozzano e presidente dell’Azienda Turistica del Lago d’Orta.
Durante la guerra fu deportato in un lager in Germania e per questo, successivamente, divenne vice presidente della sezione di Novara dell’Associazione Nazionale ex Internati.
Lascia la figlia Silvia ed il genero Marcello Giordani, collega giornalista de la Stampa, cui vanno le sentite condoglianze di Buongiornonovara.