Una conferenza stampa a ridosso della pausa natalizia per fare il punto sullo stato di salute dell’amministrazione Canelli. E’ stata quella convocata dal gruppo consigliare del Pd di Novara per rimarcare le distanze dall’attività dell’attuale governo della città, in una giornata in cui, paradossalmente, il principale partito d’opposizione ha votato a favore ad una serie di provvedimenti messi in agenda dal consiglio comunale, perchè in assoluta continuità con quanto fatto dai predecessori…
Ma, assicurano dalla parti del Pd, le differenze non mancano, a partire dalla questione Amazon, tornata in questi giorni alla ribalta delle cronache dopo la notizia dell’insediamento del colosso della vendita on line a Vercelli “Il tema è troppo serio per usarlo a fini polemici – ha detto il capogruppo Andrea Ballarè – Sarebbe sbagliato farlo. Ma crediamo che tutti, senza distinzioni dovrebbero sinceramente rammaricarsi per questa occasione persa. Perché sono almeno 600 (ma forse di più) posti di lavoro che vanno altrove. Su questo c’è una distinzione da fare: noi su questo fronte abbiamo la coscienza a posto. Sappiamo di avere fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità, di altri invece non possono dire altrettanto”.
La vicenda Amazon si interseca a filo doppio nella questione dello sviluppo delle aree industriali di Agognate (dove Amazon, secondo l’amministrazione Ballarè, avrebbe dovuto insediarsi) ” Noi abbiamo proseguito un iter avviato dalla giunta Giordano – ha proseguito il capogruppo – Non che inizialmente non avessimo perplessità… Però ci siamo convinti in ragione dei vantaggi che ne sarebbero derivati per la città: le casse del Comune avrebbero introitato 4 milioni e mezzo di euro di oneri di urbanizzazione, soldi che potevano essere usati per manutenzioni di strade, verde pubblico, ecc. Una grande responsabilità circa il fallimento di quel progetto la portano quegli esponenti che, eletti nella nostra maggioranza, e dopo aver votato una prima volta nel febbraio 2014 anche con molto entusiasmo la variante urbanistica dell’area di Agognate, si sono dissociati ed hanno fatto mancare i voti necessari, arrivando poi a uscire dal PD e a candidarsi contro di noi, contribuendo di fatto alla vittoria della destra e senza portare a casa la benchè minima rappresentanza in consiglio comunale. Ma anche l’attuale sindaco non può sottrarsi alle sue responsabilità. Perché già in occasione del primo dibattito sulla variante, quello in cui si giunse ad un voto positivo del consiglio, definì la realizzazione dell’area di Agognate e la prospettiva dell’insediamento di Amazon “inadeguata e per nulla strategica” . E durante la campagna Canelli ha continuato a dire che Amazon avrebbe dato lavoro solo agli stranieri e non ai novaresi. Adesso non può fare finta di niente e dire che la responsabilità di quanto accaduto è nostra”.
“Vogliamo parlare di sicurezza? – ha rimarcato il consigliere Rossano Pirovano – è stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale… Ebbene possiamo dire che ad oggi non è stato fatto assolutamente nulla. Mi sembra anzi che le ordinanze emesse da questa amministrazione siano di gran lunga più blande rispetto alle nostre. Solo slogan vuoti, ma fatti zero”.
“Il Castello è stato inaugurato il 3 dicembre – ha detto Milù Allegra – peraltro con una festa un po’ controversa: prima privata, poi diventata quasi pubblica… Costata alla Fondazione 24.000 euro con fornitori, dalla sicurezza al catering, tutti di fuori città… Per carità, tutto legittimo ma son scelte che fanno riflettere. Peraltro ci chiediamo come faccia a rimanere in carica la presidente della Fondazione, visto che è stata eletta consigliere comunale: non c’è un po’ di incompatibilità? Comunque ad oggi non sappiamo del castello che cosa si voglia fare ed a chi verrà affidata la gestione: temiamo un bagno di sangue. Sappiamo solo che ci sarà una mostra di Sgarbi che dovrebbe costare 200 mila euro, ma anche qui nulla di ufficiale… Una cifra messa lì a caso dall’assessore Moscatelli durante una commissione e della quale non si sa nulla. Il che fa tremare perchè l’ultima mostra organizzata da una giunta leghista fu quella famosa dei falsi nella sala del consiglio comunale…”.
Anche sulla questione dei minori stranieri non accompagnati il giudizio sulla gestione attuale della questione è durissimo “Non è che mettendo i ragazzini nel dormitorio pubblico si risolve qualcosa – ha detto Elia Impaloni – anzi… Intanto lo Stato non rimborsa nulla, quindi la spesa è a totale carico dell’ente pubblico. Poi vengono lasciati privi di assistenza, il che li porta a bighellonare tutto il giorno per la città, creando problemi nei problemi… Ma che soluzione è? Anche le cifre complessive sparate dal sindaco in diretta tv sui costi per il mantenimento e l’assistenza di questi ragazzi nelle strutture non sono realistiche perchè non comprendono i rimborsi dello stato ed i costi per i minori italiani… Così non si fa buona amministrazione, ma si alimentano solo proteste e paure. A questo proposito avevo segnalato come su alcuni profili fb di amministratori della maggioranza vi fossero interventi di altri cittadini, con frasi inopportune e razziste… Il risultato? Sono stata bannata io…”.
Insomma un fuoco di fila: “Dov’è il bando per le case popolari? – ha detto Sara Paladini – qui si fa demagogia ma il bando non c’è. Come si assegnano le abitazioni senza bando? E’ dal 25 ottobre che chiediamo una commissione sul tema, ma non è alle viste. Ed il confronto con le associazioni di categoria sui regolamenti acustico e d’igiene? Quando si parlava del mercato coperto abbiamo dovuto garantire noi il numero legale, perchè della Lega non era presente nemmeno un esponente in quella commissione… E pensare che anche su questo hanno alimentato la campagna elettorale, creando un danno d’immagine notevole al mercato stesso”.
Per chiudere con l’inquinamento “Su questo fronte la Lega, già ai tempi di Giordano. ha una lunga tradizione di immobilismo e irresponsabilità – ha rimarcato Tino Zampogna – l’auto privata non si tocca. Nemmeno davanti a dati preoccupanti sulle concentrazioni di polveri e di smog. Noi non abbiamo avuto paura e ne abbiamo anche pagato le conseguenze da un punto di vista elettorale. Ma sappiamo che era giusto intervenire. Non abbiamo mai attribuito poteri taumaturgici a Musa. Ma molto più modestamente abbiamo sempre detto, suffragati dai dati del monitoraggio fatto a fine 2015, che il piano della sosta porta più gente sugli autobus, riduce la congestione del traffico e della circolazione, favorisce il ricambio nei prcheggi ed invita ad utilizzare di più la bici. Non mi sembra poca cosa. Posso dire con certezza che senza Musa, quei dati sull’inquinamento che in questi giorni ci preoccupano, sarebbero stati molto molto peggiori”.