Ha una bella gatta da pelare il sindaco di Novara Andrea Ballaré con la questione di Agognate: del resto, dal mese di settembre, associazioni e gruppi di cittadini, supportati anche da esponenti politici pure dello stesso partito del primo cittadino, apriranno il “fronte del no” contro l’operazione che prevede l’insediamento di aree logistiche ed “industriali”accanto all’ex casello autostradale.
Il tutto per circa un milione di metri quadrati: un’iniziativa unica nella storia della città di Novara, della quale si parla da anni. Ma nessuna amministrazione, fino a questo momento, aveva dato il via libera ad un’operazione osteggiata da moltissimi rappresentanti politici e civici della città.
A partire da Roberto Leggero, noto esponente PD, che di recente ha ribadito il proprio “no” alla realizzazione: “Come esponente del PD novarese ho studiato approfonditamente il dossier Agognate e ho espresso, all’interno del partito e al sindaco di Novara, tutte le mie perplessità su quel progetto, per evitare che l’amministrazione cittadina commettesse quello che, a mio parere, si presenta come un grave errore. Perciò, se e quando cittadini di Novara scenderanno in piazza per difendere il loro territorio, mi metterò al loro servizio per quello che potrò e saprò fare. Com’è avvenuto in altre occasioni (referendum sull’acqua pubblica, F35) quando i cittadini si dimostrano più avveduti della politica, i politici devono seguirli e sostenerli. Nello stesso tempo spero che molti altri e più autorevoli esponenti del Pd possano ascoltare le richieste dei Novaresi e dire “sì” a politiche di sviluppo sostenibile, esprimendo un fermo “no” alla speculazione“.
Un’opposizione chiara che si affianca appunto a quella di alcune associazioni ambientaliste novaresi che si stanno preparando ad una dura battaglia; Rete Terra Novara, così è stato ribattezzato il raggruppamento del quale fa parte anche Alberto Pacelli: “Qui si tratta di cementificare oltre un milione di metri quadrati di terreni agricoli… Stiamo parlando di una superficie paragonabile ad Expo di Milano… Lo scopo di questo raggruppamento è quello di difendere il territorio da operazioni di questo genere. Stiamo preparando diverse iniziative (trar cui una raccolta firme, ndr) sui lavori di Agognate, ma ci stiamo occupando anche di altre questioni, come il Pisu“.
E’ un’operazione che, effettivamente, fa riflettere. Lo dice lo stesso Pacelli che aveva seguito la vicenda anche durante il governo di Massimo Giordano: “Dinanzi alle richieste e proposte delle due società – spiega Pacelli – Giordano aveva deciso di lasciar perdere e di non fare nulla. Guarda caso, è proprio questa giunta, peraltro di sinistra, che riapre il tema proponendo un piano particolareggiato di iniziativa pubblica. Una presa in giro che fa imbufalire…“.
Una questione che già ha fatto “morti e feriti” nella politica novarese: un esempio su tutti quello di Sel il cui direttivo cittadino si era espresso in forte contrarietà al progetto ma i cui rappresentanti in consiglio comunale avevano votato parere positivo.
Una maggioranza all’apparenza compatta che con il voto alla variante urbanistica che dava avvio alla pratica ha di fatto trasformato terreni agricoli in terreni industriali, con una plusvalore calcolato dal Comune in 4 milioni di euro. Motivo per cui, nel partito di Vendola, era nato qualche dubbio riguardo l’operazione stessa, creando una frattura tale per cui nelle scorse settimane i consiglieri Rossetti, Pagani ed il vicesindaco Fonzo avevano restituito la tessera. Caso a parte il consigliere Alfredo Reali che pur votando la variante è rimasto con Sel, oggi praticamente capogruppo di se stesso.
E che la questione non fosse indolore anche per il Pd lo si era intuito, tanto che oggi la presa di posizione pubblica di Leggero fa pensare che egli non sia solo, soprattutto fra i “diversamente renziani”, che pure sostengono la giunta Ballarè.
Insomma ancora una volta Agognate finisce sotto i riflettori e divide, segnale di un’attenzione tutt’altro che negativa nei confronti delle grandi operazioni immobiliari cittadine. E, ne siamo certi, la discussione non finirà qui!