L’agricoltura è il settore che, in Piemonte, sembrerebbe in continua espansione, nonostante la crisi economica che invece grava su altri ambiti professionali. Dalla fine 2008, infatti, periodo con cui si fa coincidere l’inizio della congiuntura economica negativa, le assunzioni nel ramo agricolo si sono mosse in controtendenza, mostrando una crescita lineare, con gli avviamenti passati dalle 32.700 unità del 2008 alle 44.000 unità nel 2015 (+ 34,5%).
Di recente si sono svolti a Torino gli Stati generali della formazione dell’agroalimentare. Un momento durante il quale si è cercato di approfondire anche dal punto di vista delle prospettive il futuro del settore.
“Dal 2008 ad oggi – ha spiegato l’assessore regionale Pentenero – i movimenti complessivi hanno segnato invece una flessione di quasi 50.000 unità (-8% circa). E nel primo semestre 2016, quando, per varie ragioni, i flussi occupazionali sono tornati a ridursi, il ramo agricolo ha continuato il suo trend espansivo, con una crescita dei movimenti registrati del 6,6% (+ 1.321 unità). L’agricoltura dunque si qualifica, sotto questo profilo, come settore dinamico con potenzialità di natura anticiclica, che va progressivamente aumentando il suo peso sul totale delle assunzioni, salito dal 5% al 7,5% tra il 2008 e il 2015. Un fenomeno favorito dai processi di riqualificazione e diversificazione delle colture e delle produzioni, ma anche dalla maggiore sensibilità dei consumatori verso la qualità dei prodotti agricoli, e dalla crescente appetibilità che il settore esercita nei confronti dei giovani, proprio per la natura green delle attività che vi si svolgono”.
La domanda di lavoro dipendente stagionale nel settore primario coinvolge prevalentemente cittadini stranieri con una quota del 45% di lavoratori con meno di 35 anni, e una netta maggioranza di uomini. Le assunzioni si concentrano in alcune aree particolarmente vocate: le province di Asti e Cuneo, dove nel Saluzzese si arriva al 50% di movimenti nel settore sul totale, e i bacini di Acqui Terme nell’Alessandrino, di Vercelli, e, in provincia di Torino, di Pinerolo, nella fascia confinante con il Cuneese. Gli avviamenti, inoltre, hanno una durata media di oltre 4 mesi, configurandosi come occasioni di lavoro relativamente strutturate, con una prevalenza di braccianti e assimilati.
Caratteristica tipica dell’agricoltura è quella di poter contare su una filiera “allungata” che coinvolge l’industria di trasformazione, il commercio, il comparto turistico e della ristorazione. Nel settore della trasformazione alimentare, il volume di assunzioni è rimasto pressoché invariato negli anni di crisi, oscillando intorno alle 15-16.000 unità annue, con una crescita a 18.700 avviamenti al lavoro nel 2015.