Sono quasi 30 mila i pazienti passati al Cap di Arona. Il Centro assistenza primaria, ospitato negli spazi dell’ex ospedale lacustre, sta registrando numeri in forte incremento non solo dal punto di vista degli accessi, ma anche come personale: 18 medici, 6 infermieri, 2 oos e altri che si turnano anche sabato e domenica. Il picco delle visite si registra il lunedì, con una media di 60 pazienti, una quarantina dal martedì al venerdì dai 15 ai 20 il sabato e la domenica.
Il Cap nasce con l’obiettivo di dare una “migliore accessibilità ai servizi – come spiega il dottor Paolo Lo Giudice – attraverso una serie di prestazioni sanitarie ambulatoriali: medici di medicina generale e pediatri, con percorsi assistenziali dedicati per pazienti con patologie croniche”. Un modo nuovo per affrontare le cure primarie e le esigenze delle persone in caso di situazione non così grave da doversi rivolgere all’emergenza, ma si ha comunque bisogno dell’aiuto o della consulenza di personale sanitario.
Finora, in Piemonte, sono sorti, con Arona, altri sei Cap: Avigliana, Castellamonte, Fossano, Santhià, Valenza e Venaria. Ad Arona la maggior parte delle prestazioni implicano visite di controllo o semplici prescrizioni, seguite da diagnostica di primo livello, prestazioni di medicina, counseling. Nell’89,7% dei casi i pazienti vengono rinviati acasa, il 7,3% viene delegato ad altro emdico e solo il 2,8% viene indirizzato al Dea.
Risultati che hanno portato in soli due anni alla diminuzione del 43% dei codici bianchi e verdi che si rivolgono al Dea.
Uno spazio sperimentale che si sta pensando di elaborare anche per la zona di Oleggio, in dimensioni molto più ridotte, con un servizio di questo genere che troverebbe posto nel Poliambulatorio di via Gramsci, “dove stiamo pensando – spiega il sindaco Massimo Marcassa – di spostare anche le assistenti sociali per garantire il servizio socio assistenziale del territorio”.