Al Faraggiana arriva il toccante “Muri – prima e dopo Basaglia”. Stasera (giovedì) monologo con Giulia Lazzarini sulla drammatica situazione negli ospedali psichiatrici prima e dopo la loro abolizione
Stasera (giovedì) alle 21, al Teatro Faraggiana di Novara, il monologo «Muri – prima e dopo Basaglia» porta in scena una toccante riflessione sul prima e dopo la legge che ha abolito i manicomi. Una riflessione fatta dall’attrice Giulia Lazzarini, tra le predilette di Strehler.
E’ lei l’infermiera dello spettacolo scritto da Renato Sarti, che nasce da testimonianze dirette di chi aveva lavorato all’ospedale psichiatrico di Trieste negli anni a cavallo dell’approvazione della legge 180, racconta con nostalgia il lavoro nella struttura e soprattutto la straordinaria spinta di mutamento di quegli anni, che, dive Sarti, «col tempo si è affievolita e rischia di finire inghiottita nell’indifferenza generale». Non si nasconderà nulla di quel periodo: camicie di forza, sporcizia, ricorso massiccio (a volte letale) a docce fredde, psicofarmaci, pestaggi, elettroshock. Perfino lobotomia.
La conclusione cui arriva il monologo, spiega il regista, è che «la legge Basaglia rappresenta uno dei punti più alti della storia della nostra democrazia. È stata una delle grandi conquiste di carattere sociale, umano e civile del nostro Paese. Dobbiamo conoscerla, difenderla, perché bisogna sempre riaffermare con forza che le lancette della storia non si possono e non si devono riportare indietro».
A dare volto all’infermiera che ricorda i drammi dell’ospedale psichiatrico è Giulia Lazzarini, certezza assoluta del teatro italiano. Sul palco la sua voce e una povera scena. Le scene sono di Carlo Sala, con le musiche di Carlo Boccadoro.
Biglietti da 15 a 20 euro.