Al Faraggiana giovani attori in “Dietro la maschera ci sono io”. Venerdì sera lo spettacolo per riflettere su due realtà parallele, quella degli adulti e quella dei bambini, che vedrà in scena ventiquattro ragazzi che hanno seguito un percorso didattico
Ispirato alla fiaba “Ritorno a Oz” di Baum, venerdì sera alle 21 al teatro Faraggiana di Novara va in scena «Dietro la maschera ci sono io», spettacolo facente parte del progetto per creare una piccola compagnia stabile di giovani attori all’interno del teatro. E infatti sul palco ci saranno ventiquattro ragazzi fra i 6 e i 12 anni guidati da Chiara Binotti e Laura Pigozzo con la collaborazione di Luca Doni e Silvia Mannu. Biglietti da 15 a 20 euro.
«Dietro la maschera ci sono io» è la storia di due realtà, quella degli adulti e quella dei bambini, che ogni giorno coesistono e si intersecano, ma difficilmente riescono a trovare un punto di equilibrio. I grandi hanno dovuto man mano coprirsi di maschere per interpretare il ruolo richiesto dalla società, per adeguarsi a ritmi sempre meno umani, per essere efficienti, per non essere sostituiti sul lavoro, per non deludere la propria famiglia. E così i bambini si trovano a vivere una quotidianità stressante, priva di ascolto, di spazio, di entusiasmo, in cui esistono unicamente compiti da svolgere nel modo prestabilito, senza tenere conto dei loro tempi.
Su tutto la decisione più importante: lasciare che le cose restino come sono, rinunciare ai propri sogni, indossare a loro volta la propria maschera e accettare un futuro in cui non si riconoscono oppure sconvolgere il mondo così come è diventato, farsi finalmente ascoltare dagli adulti, aiutarli a ritrovare se stessi e cambiare le cose una volta per tutte.
Nel corso dello spettacolo inizia così un viaggio surreale e ironico tra il mondo in bianco e nero dei grandi e quello immaginario e coloratissimo dei ragazzi. Gli spettatori vengono trasportati in una dimensione parallela , in cui il tempo si dilata, i colori riacquistano i toni accesi della meraviglia e ognuno può essere semplicemente se stesso.
La storia è quella nota di Dorothy, giovane che si annoia nella fattoria, tenuta nel Kansas dalle sue acide zie. Sogna avventure e, chissà, forse le vive per davvero quando mette piede a Oz, paese fatto di riflessi, ricordi e parole che si materializzano.