Buongiorno
Novara

Al Piola torna in soffitta “Va Novara va”. Il nuovo inno è quello della Lega Pro. Porterà bene?

Musica da… stadio

Sono le 14.28 di domenica 9 novembre 2014, le squadre di Novara e Como sbucano dalla pancia del Silvio Piola.

Per un vero appassionato, rivedere le maglie azzurre scendere in campo, in uno sventolio di bandiere, ascoltando in sottofondo “Va Novara va”, è forse uno dei momenti più emozionanti.

Un idillio che dura poco, perchè dal potente impianto dello Stadio, parte una musica che nulla a che vedere con l’Inno azzurro: Com’è bella com’è verde la mia terra in attesa del bel tempo che verrà dagli spalti si levano sguardi stupiti. “Che c’entra sta roba coi The Bristol ?” chiede uno storico abbonato, al giovane nipote altrettanto attonito.

“Con l’inverno sui capelli e l’estate in fondo al cuore lascio andare la mia mente dove va”. C’è chi pensa ad un nuovo servizio di meteorologia messo in musica, e visti i tempi e la settimana d’acqua alle porte, potrebbe anche essere utile; ma proprio al momento dell’ingresso in campo? E l’inno ufficiale che fine ha fatto?. Dalla curva parte qualche accenno di fischi, fino a quando la rassicurante voce dello speaker non chiarisce tutto: “State ascoltando il nuovo inno della Lega Pro, che da quest’oggi accompagnerà anche al Silvio Piola, l’ingresso in campo delle squadre. Facciamo un bell’applauso”. Quando Manu Passarani chiama, lo stadio risponde, ma cosa vuol dire da quest’oggi, e fino a quando? Per un tifoso doc sono domande ancestrali, poi la voglia di partita ha il sopravvento, e così le perplessità scemano, lasciando spazio alla voluttà del gesto tecnico.
Insomma, per decreto Regio del Presidente Mario Macalli, la Lega Pro ha consigliato anche al Novara calcio (pardon… obbligato), di farsi accompagnare dalle note dei giovani virgulti BT Wins. Un classico belloccio per teenager? No di più, sono 2 e sembrano clonati col photoshop. Sono in realtà due gemelli ascolani (al secolo Eraldo e Giuseppe Di Stefano) che al massimo, avevano strappato una fugace apparizione a San Remo, prima che il destino li incrociasse sulla strada di Giulio Rapetti. Come chi è Rapetti, mai sentito parlare di Mogol? Non si sa come ci sia riuscito, sta di fatto che il Presidente Macalli è riuscito a convincere il paroliere di Mina e Battisti, a scrivere il fantastico inno della Lega Pro. Quando il brano dal titolo “La nostra canzone” è venuto alla luce, ispirato alle bellezze della penisola ed allo spirito di fratellanza ed unione trasmesso dallo sport (francamente… una pippa melensa fuori dalla realtà); sembrava (o forse era) scritto apposta per i gemellini marchigiani. Davvero solo una casualità infatti, che la produttrice Daniela Gimmelli, la manager che ha scoperto i fratelli Di Stefano, fondato i BTWins e addirittura creato una etichetta musicale ad hoc, sia la moglie del signor Rapetti. Non è dato sapere se Mogol abbia donato il proprio prezioso talento alla causa dello sport, sia rimasto folgorato sulla via di Macalli (ovviamente la moglie non c’entra nulla) oppure abbia fatto regolare fattura, resta inteso che probabilmente, troverà il modo di consolare se stesso, la propria consorte ed anche i gemelli Di Stefano. Se pensiamo che l’inno scende in campo con le squadre ogni turno di campionato, su 30 campi della Lega Pro (fino all’anno scorso erano molti di più), da un anno a questa parte e almeno fino al Maggio del 2015; fatti due conti, al di là dei borderò di SIAE staccati (mica poco trattandosi di manifestazioni pubbliche); resta davvero rilevante la possibile promozione, visto anche il bacino di pubblico potenzialmente raggiungibile. Niente da dire, Macalli e la famiglia Mogol, hanno davvero indovinato il titolo “La nostra canzone”, a dispetto di quegli spettatori che domenica al Piola sono rimasti un po’ delusi. “Ho visto tante facce stupefatte voltarsi verso di me” ci ha confermato lo speaker Passarani. Siccome nel calcio però, non ci sono canzoni brutte o belle, ma solo fortunate o meno; considerato che da quando “Va Novara va” è tornata a risuonare (stagione 2011-12 con il ritorno in serie A) siamo tornati indietro come i gamberi; considerato inoltre che pacchiana, insulsa o affaristica che sia, la musica di Mogol-Macalli ci ha fatto vincere 4-0 con il Pavia, facendoci riassaporare il brivido dell’alta classifica; tutto ciò premesso, consiglierei caldamente di evitare una guerra di religione sulle compilation da suonare allo stadio, anche perchè il nostro caro inno (onestamente non proprio una hit) non è finito in soffitta, ma risuonato alla fine di Novara-Como, quando nel tripudio generale è forse ancora più bella ed entusiasmante, la partecipazione del popolo azzurro.
Luciano De Crescenzo scriveva che “non bisogna credere alla scaramanzia, altrimenti porta male” nel calcio, scienza inesatta per definizione, l’unica cosa immutabile a se stessa e proprio la ritualità scaramantica. Ulteriore conferma ci viene dal recente repertorio musicale suonato al Piola. Con “Il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano e “Non succederà più” della coppia Mori-Celentano, i ragazzi di Tesser ci portarono dalla terza serie fino al Paradiso. Poi la società dovette fare di necessità virtù, accantonando l’inciso “Il cielo è sempre più blu” per non urtare la sensibilità di un super main sponsor, visto che proprio il pezzo del compianto cantautore, faceva da sottofondo allo spot di un Istituto di credito concorrente. Non andò meglio anche a Claudia Mori, che proprio dopo la riscoperta del dj Passarani, diventò un refrain troppo abusato e così passò di moda. Ma ricordate De Crescenzo? quel “Non succederà più” oggi suona come una sinistro ammonimento che il molleggiato e consorte stavano cercando di lanciare all’ambiente, come a dire: “Senza di noi, succederà di nuovo” e guarda caso, siamo tornati a sguazzare in Lega Pro.

Marco Foti