Internet e diritti… Il tema è poco trattato nel nostro paese, forse perché considerato noioso o poco affascinante… Eppure per la rilevanza che la rete ha nelle nostre vite dovrebbe far riflettere l’inadeguatezza del nostro sistema normativo alla realtà di tutti i giorni.
Negli Stati Uniti, in verità, i cittadini sono messi anche peggio, dato che lì la privacy (intesa come tutela dei dati personali) ha scarsissimo valore e solo dal 2011 l’amministrazione Obama ha inteso assumere provvedimenti più restrittivi a tutela degli utenti on line. Banalmente si potrebbe pensare che essendo americani i più importanti colossi del web, la materia sia stata, diciamo così, “trascurata” appositamente. Vero è che la legislazione negli Stati Uniti è piuttosto blanda in materia, posto che il concetto di privacy non è assunto come diritto individuale (come accade invece in Europa), ma piuttosto interviene nei settori specifici, quando si verificano casi di abuso o violazione.
Ma anche in Italia qualcosa si muove: è dei giorni scorsi infatti la notizia che la Commissione diritti e doveri relativi ad internet della Camera dei Deputati ha varato una bozza della “Carta dei diritti on line”. Si tratta di un documento importantissimo che fa direttamente riferimento alla normativa europea (la più avanzata in materia, appunto) che si fonda sul pieno riconoscimento di libertà, uguaglianza, dignità e diversità di ogni persona, condizione essenziale per il funzionamento democratico della istituzioni.
Diritto all’identità, alla tutela dei dati personali, diritto all’anonimato ed anche il diritto all’oblio (la possibilità di ottenere la cancellazione dai motori di ricerca) sono principi contenuti nella bozza di legge, insieme al diritto all’informazione per quel che riguarda le piattaforme digitali, al diritto alla sicurezza, al diritto all’educazione, alla neutralità della rete, all’autodeterminazione informata, all’inviolabilità dei sistemi e dei domicili informatici (salvo ovviamente la diversa autorizzazione dell’autorità giudiziaria).
Insomma un mondo on line “perfetto”? Staremo a vedere quali saranno i risultati di questo lavoro!
Certo è che la materia, oltre che complessa è urgente visti i continui abusi denunciati e che vedono spesso vittime della rete e dei diffusissimi social network, i minorenni ed i soggetti più deboli (anche sul nostro territorio si sono verificati casi emblematici, qualche volta purtroppo conclusi drammaticamente: si ricorderà la vicenda della giovane Carolina Picchio).
Ma non solo: la rete ormai muove interessi economici colossali ed è evidente come una norma più puntuale non possa non avere conseguenze anche sotto questo aspetto. Fra l’altro occorrerà anche capire quale sarà il “peso” di questo strumento rispetto agli altri diritti “fondamentali”, come ad esempio la libertà d’opinione o il diritto di cronaca e quali saranno gli “equilibri” individuati dal legislatore rispetto a questi altri delicatissimi temi.
Insomma il lavoro che spetta alla commissione preposta allo studio di questa piattaforma è indubbiamente complesso.
Intanto però ci pare positiva l’introduzione, all’articolo 2 della bozza, del concetto di diritto all’accesso, ovvero “Ogni persona ha diritto di accedere a internet a condizioni di parità, con modalità tecnologicamente adeguate ed aggiornate che rimuovano ogni ostacolo di ordine economico e sociale”.
Cosa significherà questo nella sostanza? Che tutte le scuole italiane saranno ad esempio dotate degli strumenti utili a garantire fin da subito ai piccoli cittadini questo diritto?
Perché onestamente, volendo come sempre andare a cercare il pelo nell’uovo, sembra difficile immaginare l’applicazione dei contenuti di questa carta in alcune delle approssimate aule d’informatica di moltissime scuole italiane, che dovranno al contrario essere dotate delle risorse necessarie perché alle belle parole seguano i fatti…
Per i più curiosi ecco il testo della bozza: dichiarazione_dei_diritti_internet_pubblicata