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Novara

Alta moda nel laboratorio fantasma. Sequestrati 30 mila capi contraffatti

Importante operazione della GdF di Borgomanero, che scopre un laboratorio gestito da una cinese a Borgoticino, dove operavano operai a nero. Sequestrati macchinari e vestiti con griffe contraffate.

Trentamila capi d’abbigliamento contraffatti sequestrati, dipendenti a nero, condizioni di salubrità del lavoro tutte da verificare. Un laboratorio “fantasma” gestito da una donna di origine cinese, è stato scoperto a Borgoticino, al termine di una brillante operazione condotta dalla compagnia della Guardia di Finanza di Borgomanero. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno portato alla luce l’attività illegale condotta da un’azienda, in un locale commerciale adibito a fabbrica tessile, all’interno del quale venivano confezionati capi d’abbigliamento contraffatti, di note griffe dell’alta moda.

Una vera e propria catena di produzione strutturata su 56 postazioni, in una zona non molto a contatto con l’abitato di Borgoticino, per questo passata inosservata, con macchine per cucire, telai e stiratrici, che sfruttava cittadini extracomunitari (per lo più di origine cinese) dei quali 8 sono risultati a nero, cioè totalmente sprovvisti di tutele contrattuali.

I locali sono chiaramente stati sottoposti a sequestro penale, così come i macchinari, il cui valore commerciale è stimato in oltre 800 mila euro, mentre la titolare dell’azienda, anch’essa di nazionalità cinese, è stata segnalata alla Procura, per ora solo per l’accusa di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi (brevetti, modelli e disegni), ma l’indagine potrebbe avere altri risolvi per ciò che concerne la salubrità dei locali e le norme igienico-sanitarie, risvolti sui quali, per competenza, si pronunceranno Vigili del Fuoco ed ASL.

La proprietaria dovrà poi anche rispondere delle condizioni di lavoro degli operai extracomunitari, costretti al lavoro a nero, malgrado fossero in possesso di regolare permesso di soggiorno.