Amazon a Novara? Oppure ad Asti? O altrove? E’ un dilemma che dura ormai da anni, con comuni, Novara in prima linea, che si contendono l’arrivo, in varie aree logistiche, del gigante della rete. Non è un mistero che anche da Palazzo Cabrino, da tempo, siano state lanciate speranze, speriamo non vane, sulle possibilità di occupazione che i Novaresi potranno avere grazie all’arrivo di Amazon. Peccato che le aree industriali, intanto, non siano state ancora approvate (e forse non lo saranno mai) e che la presenza di Amazon stessa, nel frattempo, è data per certa in più zone, anche se il dono dell’ubiquità non è prerogativa di questo mondo, come sappiamo.
E’ l’attuale consigliere comunale Biagio Diana, fuoriuscito, insieme ad altri, dal Pd e confluito nel gruppo “la città in Comune”, da sempre strenuo oppositore della variante di Agognate, a chiedere chiarezza. E lo fa con una lettera indirizzata al presidente della Regione Sergio Chiamparino:
“La presente per segnalare la necessità di un vostro intervento in merito ad una questione che sembra essere sempre più intrigata e poco chiara rispetto alla volontà dell’ azienda Amazon di erigere sul territorio regionale una suo stabilimento adibito alla logistica. I comuni coinvolti in questa teorica possibilità sempre più numerosi da quanto si apprende dagli organi di stampa ma anche direttamente dalle amministrazioni comunali. L’ultimo comune che ha manifestato interesse e presunti contatti diretti con l’azienda in questione è la città di Asti dopo, Torino, Novara, Biella, Vercelli.
E’ noto che la città di Novara attraverso il suo attuale Sindaco e la Giunta ha prodotto progettualità e proposto una variante urbanistica per predisporre l’insediamento di nuove aziende nella zona di Agognate, su un terreno agricolo di proprietà di due Società promotrici di insediamenti industriali. Progetto di lontana data, ritenuto non idoneo, in seguito ridotto e successivamente rimodulato a seguito della cessata volontà da parte di una delle due proprietà di procedere in tal senso, oltre all’esistenza di immense aree già indirizzate a tale scopo nel confinante comune di San Pietro a Mosezzo”.
Diana chiede a Chiamparino di “fare chiarezza vista l’insistenza politicamente palesata da parte di questi comuni attraverso continui richiami alla necessità di essere scelti come sede del presunto insediamento da parte di Amazon. Novara, in particolare, sembra essere la più agguerrita realtà per portare a termine tale operazione. Il Sindaco uscente non perde occasione per promuovere la candidatura di Novara attraverso comunicati stampa accompagnati da esortazioni ad agire in fretta da parte dell’amministratore delegato della società proprietaria dei terreni agricoli. L’ultima è la notizia, fatta veicolare dal sindaco, che anche Asti sarebbe un’ulteriore concorrente”.
“Si stanno creando confusione e speranze nella popolazione senza lavoro, timori per eventuali interessi che riguardano valorizzazioni di terreni senza la conseguente realizzazione delle attività lavorative proposte. Un vostro doveroso intervento, a mio parere, dovrebbe tendere a verificare se effettivamente quanto viene dichiarato dalle varie amministrazioni locali, in particolare presunti contatti diretti con l’azienda Amazon, sono reali e supportati da elementi degni di una credibilità concreta. Risulta, al contrario, che ad oggi nessuno dei soggetti interessati abbia avuto relazioni dirette con l’azienda in questione perché i vertici non sono disposti a farlo”.