«Ammazzo te e poi mi suicido»: stalker condannato a un anno. Il pm ne aveva chiesti 10 ma l’uomo è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale, e i maltrattamenti sono prescritti
Se la cava con un anno di carcere, e la sospensione condizionale, anche se il pm aveva chiesto per lui, parlando di percosse, violenze casalinghe, minacce, la bellezza di 10 anni e 8 mesi. Molti reati, in particolare i maltrattamenti in famiglia, sono prescritti perché datati nel tempo.
La sentenza di condanna per stalking e violazione di domicilio è stata pronunciata dal tribunale di Novara per un uomo di 49 anni, di origine romena, denunciato dall’ex moglie per fatti avvenuti a partire dal 2000 nei vari paesi in cui la coppia ha abitato al confine fra le province di Novara e di Vercelli: Romagnano Sesia, Prato, Carpignano, Quarona. L’imputato, oggi abitante a Gattinara, è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale. La pena è stata sospesa a condizione che svolga lavori socialmente utili per la collettività per un periodo di almeno sei mesi.
La denuncia della vittima risale al maggio del 2014. Una sera aveva chiamato i carabinieri perché l’ex convivente aveva cercato di entrarle in casa, forzando una serratura. L’ennesimo tentativo di riavvicinarla, come tanti erano avvenuti in precedenza. L’uomo la pedinava e la minacciava da tempo, qualche volta anche telefonandole un centinaio di volte al giorno: «Ti vedo, so dove vai». E ancora: «Ammazzo te e poi mi tolgo la vita».