Da pochi mesi anche il comando provinciale dei carabinieri di Novara ha la possibilità di procedere al prelievo dei campioni biologici necessari alla tipizzazione del DNA come previsto dalla normativa vigente. Anche le persone arrestate in questi giorni sono state sottoposte a queste analisi. La legge di riferimento è stata approvata nel 2009 (i tempi lunghi nell’attuazione sono una norma nel nostro paese purtroppo) ed ha previsto l’istituzione presso il Servizio per il Sistema Informativo Interforze (SSII) della Direzione Centrale della Polizia Criminale, della Banca Dati Nazionale del DNA (BDN-DNA) per la raccolta e la catalogazione dei profili genetici delle persone arrestate o già detenute.
Il prelievo può essere effettuato esclusivamente se si procede per un delitto non colposo, per il quale è consentito l’arresto facoltativo in flagranza di reato, con alcune specifiche esclusioni (reati non violenti – es. illeciti societari, reati tributari – rispetto ai quali l’esame del DNA non è di ausilio alle indagini).
A queste analisi vengono sottoposti dunque i soggetti in custodia cautelare o arrestati in flagranza di reato o sottoposti a fermo; i detenuti o internati a seguito di sentenza irrevocabile per un delitto non colposo; i soggetti nei confronti dei quali sia applicata una misura alternativa alla detenzione a seguito di sentenza irrevocabile per un delitto non colposo; i soggetti ai quali sia applicata, in via provvisoria o definitiva, una misura di sicurezza detentiva.
Dal giugno 2016, come dicevamo, anche il Comando Provinciale Carabinieri di Novara ha regolarmente proceduto alla raccolta dei campioni di saliva nelle forme e nelle modalità previste dalla legge, attraverso l’impiego specializzato del personale addetto ai rilievi del Nucleo Investigativo. Il personale del specializzato opera in stretta collaborazione con la sezione del RIS di Parma che coordina per tutto il Nord Italia le attività di investigazione scientifica dell’Arma dei Carabinieri.
Nella BDN-DNA confluiranno anche i profili genetici relativi alle tracce biologiche raccolte sulla scena del crimine (analizzate, per le attività condotte dai Carabinieri, dai R.I.S.) nel corso di indagini di Polizia Giudiziaria, su disposizione dell’A.G., per il raffronto con eventuali profili già inseriti.
La Banca dati DNA però non ha utilità solo ai fini di Polizia Giudiziaria ossia in relazione alla commissione di un crimine. Quando viene presentata denuncia di scomparsa di una persona, il profilo del DNA viene estratto dagli oggetti personali dello scomparso o, se consenzienti, dai suoi consanguinei (con conservazione del loro profilo in un sottoinsieme della Banca Dati Nazionale). In caso di cadaveri non identificati o di reperti biologici rinvenuti nell’ambito di indagini penali, la tipizzazione può essere effettuata dai laboratori delle Forze di Polizia e dai laboratori di alta specializzazione, che trasmettono i dati alla Banca Dati Nazionale del DNA.
L’alimentazione della Banca Dati è particolarmente importante a livello internazionale giacché consente lo scambio di informazioni sui profili del DNA con le Autorità straniere nell’ambito dalla cooperazione transfrontaliera. Il punto di contatto nazionale italiano è individuato nel Servizio per la Cooperazione Internazionale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza ed attraverso una rete di collegamento informatico sarà possibile un immediato scambio di informazione ed un rapido confronto con le forze di Polizia estere