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Anci Piemonte sollecita il tavolo regionale sui flussi migratori: “E’ emergenza”

Il prefetto di Torino convochi urgentemente il tavolo di coordinamento regionale per la gestione die flussi migratori”. E’ la richiesta di Anci Piemonte, presieduta da Andrea Ballarè: “La situazione d’emergenza degli ultimi tempi – come si legge nella lettera di saluto al nuovo Prefetto – sta determinando grandi difficoltà di gestione per molti Comuni piemontesi”.

La richiesta d’incontro arriva, peraltro, dopo la lettera che una ventina di sindaci della provincia di Cuneo hanno consegnato nelle mani del vice presidente cuneese dell’Anci Michele Pianetta, chiedendo che l’associazione dei Comuni si faccia portavoce presso il Ministero degli Interni dei disagi e delle istanze del territorio.

“A destare preoccupazione è la gara europea, bandita lo scorso 3 agosto dalla Prefettura di Cuneo, che prevede l’accoglienza di 2.300 richiedenti asilo sul territorio provinciale nei prossimi 24 mesi – dicono all’Anci – I firmatari della lettera temono l’arrivo di nuovi profughi in Comuni già pesantemente interessati dall’accoglienza.

“Lo stesso Sprar –  sottolineano il presidente di Anci Piemonte Andrea Ballarè e la vice presidente con delega all’immigrazione Elide Tisi – il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, nato proprio dalla collaborazione tra l’Anci e il Governo, si pone l’obiettivo di mitigare il più possibile gli effetti di un fenomeno globale che ha ormai superato ogni stima. Di certo – continuano Ballarè e Tisi – non intendiamo lasciare soli i sindaci, giustamente preoccupati per gli effetti che una nuova ondata di arrivi potrebbe causare, se mal gestita”.

Da qui il richiamo dell’Anci “al rispetto dello Sprar da parte di tutti i soggetti coinvolti e l’appello al nuovo prefetto di Torino ad un significativo impegno comune nell’attuazione coordinata e omogenea, al fine di evitare possibili distorsioni”.

Il piano di riparto proposto dall’Anci “mantiene inalterato l’attuale criterio di distribuzione regionale, estendendolo su base comunale con correttivi che metteranno al riparo i piccoli Comuni e le grandi aree metropolitane e trasferendo il modello Sprar a tutti i Comuni italiani, in modo da creare una distribuzione equa e programmata. L’obiettivo – concludono Ballarè e Tisi – è quello di superare l’attuale situazione d’emergenza, che vede grandi concentrazioni di migranti in poche aree geografiche”.