Ancora false telefonate ai parenti dei ricoverati. L’Aou interviene per sventare nuove truffe
Nuove segnalazioni sono giunte all’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara, per la “truffa del caro nipote” che nel caso specifico, sfrutta la preoccupazione dei parenti ricoverati per Covid.
Sono arrivate diverse segnalazioni all’azienda ospedaliero-universitaria di Novara per telefonate giunte a casa dei parenti ricoverati (veri o inventati) in ospedale. Chi chiamava sosteneva di essere un addetto del Pronto soccorso dell’Aou e chiedeva cifre cospicue (anche diverse migliaia di euro) perché il tal parente, ricoverato in emergenza, ne aveva bisogno. Si tratta, evidentemente, di una variante della cosiddetta “truffa del caro nipote”, una variante dettata proprio dall’emergenza-Covid.
In un comunicato stampa, l’azienda ospedaliero-universitaria di Novara ricorda a tutti che “nessun proprio addetto in alcun modo effettua simili chiamate: l’Aou non chiede mai soldi per telefono. L’azienda invita quindi tutti coloro che dovessero ricevere simili telefonate ad avvisare le forze dell’ordine”.