Mai così tante dal 1976 ad oggi: il gorgonzola dop registra una crescita del 6,4% nella produzione e del 2,66% nelle esportazioni.
Anno record dunque, il 2014, per il Gorgonzola Dop con 4.443.538 forme prodotte.
E’ quanto emerge dall’Assemblea Annuale dei soci tenutasi il 15 giugno nel padiglione Cibus è Italia ad Expo, momento in cui sono presenti tutti i produttori di Gorgonzola dop, riuniti nel Consorzio di Tutela, per fare il punto sulla produzione e sulla valorizzazione del formaggio per l’economia italiana, terzo prodotto caseario per giro d’affari.
Tra gli ospiti dell’assemblea lo chef Antonino Cannavacciuolo, che ha presentato una sua ricetta originale a base di Gorgonzola dolce Dop, e il conduttore Nicola Savino fino al trasformista Arturo Brachetti.
Nell’ambito dell’assemblea è stata anche presentata l’applicazione per smartphone dedicata al Gorgonzola Dop. Completamente gratuita, l’app “Gorgonzola” è stata pensata per interagire con gli amanti di questo prelibato formaggio.
Nel 2014 si sono registrate ben 267.928 forme prodotte in più rispetto al 2013.
La produzione analizzata per tipologie ha visto quella ottenuta con latte proveniente da agricoltura biologica perdere ulteriormente interesse, solo lo 0,51% del totale prodotto, pari a circa 22 mila forme. In lieve, ma costante crescita, invece, la tipologia piccante che rispetto al 2013 è aumentata di circa 50 mila forme arrivando a coprire il 10% circa del totale prodotto.
Le uniche due regioni italiane che producono Gorgonzola Dop, ovvero Piemonte e Lombardia, fanno segnare uno scostamento sempre maggiore verso la produzione piemontese pari oggi al 68,5% del totale, con la Lombardia scesa al 31,5%.
Per quanto riguarda i consumi, l’anno 2014 si chiude per il gorgonzola con un aumento dei volumi del 4,3% guidato da un incremento dell’acquisto medio di 200 grammi per famiglia. Dati ancora più positivi se si considera che il 2014 ha fatto registrare un andamento su scala nazionale molto negativo per l’intero comparto formaggi (-5,7%) per un totale di 659 milioni di chili in meno venduti pari a quasi 7 milioni di euro persi dal comparto.
Cala di quattro punti percentuali il consumo di gorgonzola al sud, mentre aumenta sensibilmente in tutto il nord. Il canale di maggior acquisto risulta essere sempre il supermercato dove viene venduto quasi il 50% del gorgonzola; rimangono stabili iper, discount, ambulanti e negozi specializzati che distribuiscono il rimanente. Prosegue invece il calo della vendita del prodotto a peso variabile al banco (42,7%) rispetto al peso variabile take-away (41%), dato ancora più pesante se si considera che solo 10 anni fa, la vendita assistita era pari al 75% contro il 20% del take-away.
Le aziende italiane scommettono sempre più sull’export; la continua crescita anche nel 2014 ha fatto segnare un +2,66 pari a 1.650 tonnellate di gorgonzola nel mondo, dato più alto mai registrato che conferma il posizionamento del gorgonzola al terzo posto tra i formaggi Dop italiani. Sempre in costante crescita il consumo nell’Unione Europea con la Germania che guida ancora i paesi importatori con un +12%; rimangono ancora problemi negli Stati Uniti che perdono ulteriore terreno (-13%), mentre i paesi asiatici fanno risultare, seppur lievemente rispetto al 2013, un aumento nei consumi, in particolare Giappone e Corea del sud, mentre in Cina i consumi scendono a meno di 200 quintali. Incoraggianti sono i primi segnali di export mondiali dei primi mesi del 2015, che indicano ancora un aumento di oltre il 14,4%.