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Novara

Appalti del Comune a sorteggio? Pdl: “Criterio folle. Così i novaresi non lavorano più!”

Prima era stata la denuncia pubblica dell’Api, l’associazione delle Piccole e Medie Imprese che a Novara conta moltissimi associati nel settore dell’edilizia. Poi la questione era emersa di ancora in consiglio comunale, nel corso della discussione sui lavori della Tangenziale… Ora è una mozione del gruppo consiliare del Pdl (Andretta, Arnoldi, Moscatelli, Monteggia e Giuliano)  a sollevare di nuovo il problema. Già perché a Novara l’amministrazione Ballarè ha applicato per i bandi relativi ai lavori pubblici “sotto soglia” (ovvero per importi inferiori al milione di euro), il criterio del “sorteggio”.

Di cosa si tratta? E’ presto detto: mentre in passato tutte le imprese che avevano i requisiti necessari potevano partecipare liberamente alle gare del Comune per la realizzazione delle opere pubbliche, oggi esiste un albo che ne ricomprende 432: di queste “solo” 51 sono novaresi. Non molte se si considera che il comparto sul territorio offre lavoro a circa 4000 famiglie…

“Le imprese poi non sono tutte uguali – spiega il consigliere Daniele Andretta – intendo dire che non tutte fanno le stesse cose. V’è chi è specializzato nell’edilizia, chi nelle strade, chi nel recupero e nel restauro degli edifici… Insomma esiste il caso, come in effetti già capitato, che l’impresa sorteggiata non sia adeguata a svolgere la tipologia di lavoro richiesto, il che può implicare la rinuncia, con il conseguente allungamento dei tempi, addirittura magari per realizzare una nuova gara…”.

Insomma sebbene si tratti di una procedura prevista dalla legge, non è certo l’unica ed alla prova dei fatti sembra più che altro creare difficoltà alle imprese, soprattutto quelle novaresi che hanno scarsa possibilità di accedere alle gare in questo modo.

“Già la passata amministrazione aveva studiato la questione – dice ancora Andretta – perché l’obiettivo dichiarato è quello di velocizzare i tempi delle procedure… Ma poi aveva rinunciato all’applicazione di questi criteri, ritenendoli appunto troppo penalizzanti per le imprese locali”.

Da qui la mozione, che verrà discussa in uno dei prossimi consigli comunali: “Un milione di euro è una cifra importante per un’azienda, perché qui non stiamo parlando di grossi colossi dell’edilizia. A Novara la gran parte delle imprese è di piccole dimensioni il che sta a significare che quella somma potrebbe rappresentare una fetta significativa del fatturato di un anno. Anche l’Api ha denunciato a più riprese come questo metodo non funzioni e molte aziende del settore sono loro associate. Non si può rimanere indifferenti a questo grido d’allarme e ci auguriamo che la giunta non si ostini su questa posizione e che la maggioranza accolga il nostro invito a cambiare direzione”.

A rendere tutto più complicato, ovviamente, la crisi che morde ferocemente anche in questo comparto: “A maggior ragione le aziende del territorio vanno sostenute, facendo venire meno tutti gli ostacoli alla loro possibilità di lavorare liberamente, nei termini di legge… L’iniziativa della giunta Ballarè va invece in direzione opposta e questo è una danno per le imprese stesse e per la nostra economia locale”.