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Novara

Appartamenti sequestrati e tre indagati per sfruttamento della prostituzione

Nove appartamenti sotto sequestro in città e tre persone indagate per sfruttamento della prostituzione: sono i risultati dell’operazione portata a termine dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Novara, guidati dal Colonnello Liore.


L’operazione ha portato al sequestro di 9 appartamenti ubicati in città, del valore di oltre un milione di euro, a seguito delle indagini nell’ambito di un procedimento penale avviato nel 2016 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara (P.M. Dott. M. Andrigo).

Tre le persone indagate, italiane e residenti fuori dalla nostra provincia, che operavano in città; l’ipotesi è di concorso nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il Decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip Nutini su richiesta del Pm segue il primo sequestro di un immobile effettuato già nel corso del 2016.

In seguito alle indagini svolte dai militari è stato verificato che il canone degli immobili adibiti all’attività di prostituzione era ben superiore rispetto ai normali canoni di affitto.

Sfruttamento della prostituzione: a Novara tre indagati

Il successivo sviluppo delle indagini ha fatto emergere a carico dei tre indagati (padre e due fratelli) la certezza che i tre fossero pienamente “a conoscenza che le unità abitative poi sequestrate” fossero destinate all’esercizio della prostituzione, e che le società “proprietarie” degli immobili fossero mero schermo in quanto gestite anche per fini ulteriori, traendo illecito profitto dalla gestione.

Le indagini, laboriose ma di grande valenza investigativa, attraverso l’escussione di persone informate sui fatti (gli stessi conduttori degli immobili), le intercettazioni telefoniche, il raffronto dei canoni applicati con quelli di mercato, hanno manifestato differenze di guadagno illecito anche superiori ai 1000 euro per un’ipotesi di complessivo illecito pari a poco meno di 47mila euro annui, attraverso la locazione degli immobili a prostitute e transessuali, locazione spesso pagata in nero ed in contanti.

La “raccolta” dei clienti avveniva attraverso pubblicazioni on-line di esplicito ed inequivocabile contenuto che indirizzava direttamente verso le unità immobiliari poste poi sotto sequestro.

Due dei nove appartamenti sequestrati sono risultati di proprietà di soggetti diversi da quelli sottoposti ad indagine, che sono peraltro risultati perfettamente consapevoli delle attività di meretricio che si svolgevano presso i loro appartamenti.

Le indagini sono tutt’ora in corso. Gli immobili sequestrati sono ubicati in varie zone della città: due in Viale Giulio Cesare, tre in Via Concia, altri in Via Bainsizza, Via Monte Grappa, Viale Volta, Via D’Enricis.

Maria Rosa Marsilio