La procedura è contestata su più fronti e le aree industriali non decollano e, forse, non decolleranno tanto presto, come contrariamente la giunta comunale auspicava.
Se da una parte c’è ReteTerra che contesta le delibere approvate relative, secondo Alberto Pacelli, a pratiche diverse (data la molteplicità dei richiedenti), dall’altra c’è proprio un’ex richiedente estromessa dalla pratica senza “giusta causa”, a suo dire, e che si presenta al Tar con un ricorso.
Il ricorso, depositato nei primi giorni del mese di ottobre, è firmato dalla Cssg, società immobiliare proprietaria di una parte di quell’area di Agognate che, inizialmente, era stata destinata (in modo integrale) ad accogliere le aree industriali. Peccato che, rispetto alla prima versione del progetto, che risale ai tempi della giunta Giordano, le cose siano cambiate parecchio… Come è noto, la giunta Ballarè aveva ridotto le aree, passando da oltre un milione a 600 mila metri quadrati, per arrivare – in questi ultimi mesi con Canelli sindaco – all’ultima versione (molto più ridimensionata) di una procedura che dura ormai da anni e che è oggetto continuo di contestazione. Insomma, la Cssg si sente espropriata ingiustamente del diritto di concretizzare il progetto iniziale nel quale la società immobiliare era coinvolta al pari (o quasi) di Vailog. La stessa Vailog oggetto e protagonista (unica) della delibera approvata dal consiglio comunale.
Il ricorso al Tar potrebbe costituire un ostacolo di non poco conto nella prosecuzione della procedura intrapresa e bloccare, al contempo, l’iter che, invece, sembrava aver subito un’accelerazione negli ultimi mesi.