ARONA • Botta e risposta su Facebook sulla nuova rotonda all’incrocio tra via Vittorio Veneto e via Pasubio. L’idea dell’amministrazione comunale aronese, qualora venisse riconfermata alla guida della città, è quella di realizzare una rotatoria che vada a sostituire l’attuale impianto semaforico e alleggerisca così il traffico in direzione Arona e quello in uscita, in direzione Oleggio Castello.
A lanciare il sondaggio è una cittadina aronese, Ivonne Sassone, la quale esterna pubblicamente il suo disappunto in merito all’idea di abbattere la casa confinante per permettere la realizzazione della rotonda: “Dato che manca lo spazio necessario – scrive Ivonne Sassone – circola la voce che la famiglia Saini (proprietaria della ditta Laica produttrice di cioccolato, ndr) regalerà al Comune di Arona la casa disabitata ad angolo da abbattere per realizzare la rotonda. Al centro della stessa si parla di un monumento, una grande tavoletta di cioccolato finta racchiusa in una carta stagnola scartata, per ringraziare gli stessi proprietari. Cosa ne pensate? – chiede Sassone – Visto che Laica è disposta a regalarci una casa, perché distruggerla? Perché invece non ricavarci un ostello per giovani ristrutturandolo con i soldi ricavati dalle multe e quindi per una finalità turistica?”.
Molteplici le risposte al post: c’è chi effettivamente mette in dubbio la realizzazione dell’opera, c’è che invece palesa il suo rammarico per l’abbattimento della casa storica, c’è chi invece pensa ad una destinazione diversa dello stabile nell’intento di favorire il turismo locale, ma c’è anche chi parla di cemento come sinonimo di “malaffare” e chi addirittura parla di una città “sempre più deturpata e di opere oscene”.
A sciogliere ogni dubbio in merito è Andrea Saini, Presidente e Amministratore delegato della ditta Laica: “Intanto va fatta una precisazione: Laica non sta regalando nulla al Comune di Arona, in quanto l’abbattimento della casa ad angolo è una decisione che la direzione aziendale aveva già preso nel passato e avrebbe comunque fatto, indipendentemente dalla rotonda, tra circa 3-5 anni, sia per uno sviluppo aziendale che per eliminare una struttura inagibile e a rischio. Non abbiamo fatto altro che anticipare questa decisione, in quanto da un’analisi congiunta tra Comune e azienda ci si è accorti che una rotonda “piccola”, cioè costruita senza abbattere l’immobile, non solo sarebbe stata inutile ma persino dannosa per la collettività e per la Laica stessa, in quanto avrebbe avuto un diametro insufficiente, sia per gestire il traffico normale di via Vittorio Veneto, che per gestire il flusso di bilici che da via Vittorio Veneto girano a sinistra verso Via Piave per recarsi presso il magazzino spedizioni. Certamente siamo i primi ad essere dispiaciuti nel vedere “morire” una casa così bella, ma sarà superiore il vantaggio che ne deriverà in termini di miglioramento della viabilità per tutti e magari nel futuro per la creazione di altri posti di lavoro”.
“Riguardo poi all’idea della tavoletta di cioccolato al centro della rotonda rimango meravigliato di come vengano stravolte le notizie: non è vero che c’è un progetto di questo tipo, ma è vero piuttosto che con il sindaco di Arona si è pensato a come arredare il centro di una rotonda così importante e come “battuta” è stata proposta l’idea della tavoletta, peraltro subito scartata. Comunque se avessimo dovuto scegliere un nostro “prodotto simbolo” avremmo scelto davvero la cosiddetta “Moneta di Arona”, visto il successo mediatico che ha ottenuto. Come imprenditore a capo, insieme ai miei fratelli, di un’azienda che impiega più di 200 persone e che ha aumentato il fatturato di 20 volte in vent’anni – conclude Saini – vorrei specificare che non tutti i politici e tutti gli imprenditori sono disonesti e affaristi senza scrupoli, non è vero che dietro il cemento c’è sempre malaffare, non è vero che non c’è una attenzione verso il turismo o lo sviluppo sano di Arona. Forse bisognerebbe essere un po’ più attenti a distinguere gli imprenditori e i politici capaci ed onesti da quelli incapaci e disonesti, senza fare di tutta un’erba un fascio. Il rischio, se no, è quello, come si dice, di fare una “figura da cioccolataio””.
Fiorella Nicotera