Arrestato con 5 chili di droga, torna libero e organizza una rete di spaccio a scuola. La Procuratrice Mineccia: “Il lavoro della giustizia è difficoltoso”. Il Sen. Nastri: “La norma va cambiata”
Arrestato a ottobre con 5 chilogrammi di hashish e marijuana, una volta uscito dal carcere si era rimesso al lavoro e aveva dato vita a una rete di spaccio, basata su pusher molto giovani, che smerciava a Parco Cicogna di Trecate e nei pressi di un istituto superiore di Novara. Il suo principale “distributore” era un 19enne, che frequenta quella scuola. Per il 45enne novarese Ruggero Ettolli, noto come Celo, si sono riaperte le porte del carcere. Dopo l’arresto di ottobre era finito in cella, ma successivamente gli erano stati concessi i domiciliari e in seguito era tornato in libertà con obbligo di firma quotidiano. Secondo gli inquirenti, in pochi mesi, aveva già rimesso su piazza circa 5 chilogrammi fra marijuana, hashish e negli ultimi tempi anche cocaina. Tutti finiti nelle mani di giovanissimi.
Oltre a lui dietro le sbarre sono finiti altri 2 ragazzi, già noti alle forze dell’ordine. Nel complesso si parla di 10 arresti, in cui figurano ragazzi fra 19 e 21 anni, residenti fra Novara, Galliate, Pogno e Trecate.
È il bilancio dell’operazione School dei Carabinieri del nucleo investigativo di Novara, resa nota in mattinata, che ha anche portato alla segnalazione alla Prefettura di un’ottantina di consumatori: tutti ragazzi, alcuni dei quali ancora minorenni.
“L’indagine – ha spiegato il comandante provinciale dell’Arma, Domenico Mascoli – è nata in seguito al programma di monitoraggio, che ha coinvolto tutti gli istituti superiori di Novara e provincia. L’istituto frequentato dal 19enne è stato il primo a finire sotto la nostra lente”. Il nome della scuola non è stato reso noto, ma gli inquirenti sottolineano di aver “avuto ampia collaborazione alle indagini da parte del dirigente scolastico”. I Carabinieri hanno sottolineato che in realtà “la maggior parte dell’attività di spaccio avveniva a Parco Cicogna, a Trecate, per una clientela che proveniva anche dai comuni limitrofi”.
Ettolli era stato arrestato a ottobre con 3 chilogrammi di hashish e altri due di marijuana, ma ancor prima era finito in manette nel 2007, al termine dell’operazione Cielo, che strizzava l’occhio proprio al suo soprannome. Al centro dell’inchiesta era finito un vasto spaccio di cocaina e hashish. Anche allora le indagini erano partite da una segnalazione: alcuni genitori del quartiere Rizzottaglia si erano rivolti alle forze dell’ordine, riferendo che qualcuno vendeva droga anche a ragazzi ancora minorenni.
Sul rilascio di Ettolli e sul suo rapido ritorno sul mercato, la procuratrice Marilinda Mineccia ha commentato: “Il lavoro della giustizia è difficoltoso, perché deve essere basato su interventi calibrati e mirati alla rieducazione. Ma se una persona si comporta male, inevitabilmente viene scoperta e scattano le misure previste per legge”.
Sul tema della recidiva è intervenuto anche il senatore novarese Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia): «Non è pensabile che una persona, fermata a ottobre con quattro chili di droga possa tornare, di fatto, in libertà e continuare a spacciare. A maggior ragione se lo spaccio avviene nei pressi delle scuole. E’ evidente che tutte le norme sono state rispettate dai giudici, ci mancherebbe altro – continua Nastri – Ma è proprio questo fatto che deve far riflettere: non è forse il caso di cambiare sistema? Ricordo che qualche tempo fa si citavano bande di ladri dell’Est che, intercettati, avvertivano i ‘colleghi’ di venire pure in Italia, che tanto nessuno finiva in galera. Sono fermamente convinto che così non si possa continuare e, soprattutto, ne sono convinti gli italiani. Per questi motivi – conclude – avvierò in Senato una discussione e un confronto per valutare come intervenire per modificare alcune norme, pur mantenendo inalterato il concetto di rieducazione della pena”.