Giunta e maggioranza la chiamano “razionalizzazione” o “riorganizzazione”, per l’opposizione si tratta di “chiusura”. Sulla querelle degli asili nido, anche oggi, la commissione consigliare convocata sull’argomento si è trasformata in un campo di battaglia.
A partire dal cambio di rotta dell’amministrazione comunale che, dopo giorni e giorni di confronto con il CdA dell’Opera Pia Negroni, ha deciso di “salvare” lo storico istituto novarese per il quale, solo poche settimane prima, aveva annunciato il drastico ridimensionamento (l’ipotesi era stata paventata dall’assessore all’Istruzione Sante Bongo).
70 mila euro, oltre ai 110 già previsti, verranno dunque stanziati dal Comune per sopperire alle gravi carenze finanziarie in cui versa la scuola Negroni, per un anno, fino alla scadenza della convenzione con la cooperativa. Decisione che, secondo la Giunta, “non prevede riduzione di posti nido nè di personale”.
“Durante il prossimo anno scolastico – ha spiegato l’assessore Bongo – si prenderanno in esame eventuali nuove modalità di conduzione che possano consentire la continuità di gestione del nido da parte dell’Opera Pia Negroni riducendo, se possibile, i costi”.
Problemi che in effetti si trascinano da tempo e che si spera di risolvere attraverso l’accorpamento dei tre istituti che fanno capo all’Ipab: “I conti non tornano comunque – ha tuonato il capogruppo del PD ed ex sindaco Andrea Ballarè – Ci abbiamo provato decine di volte a percorrere questa strada, ma è inutile illudersi”.
L’opposizione ha parlato anche di “percorso verso la privatizzazione a spese del pubblico. Stiamo creando un precedente, tenendo in piedi un istituto privato che non riesce più a sostenersi da solo”.
Comunque, per il momento, la soluzione individuata è lasciare le cose come stanno, poi si vedrà!
Riguardo invece alla chiusura dei due asili nido Coriandolo e Balconi questa è stata confermata in commissione. Entrambe le scuole ospitano un numero di bambini di parecchio inferiore ai posti disponibili. Se per il Coriandolo si tratta di chiusura definitiva, “l’asilo Balconi necessita di interventi di messa in sicurezza”.
Risorse per 600 mila euro verranno finalizzate alla ristrutturazione e messa a norma dei nidi della città, nell’arco di tre anni. I lavori partiranno, inizialmente, proprio dal Balconi: “Dal 1° gennaio 2018 – si legge nella relazione dell’assessore Bongo – si dovrebbe poter riaprire l’asilo e, se il numero di pre-iscrizioni lo renderà necessario, si potranno utilizzare due nuove educatrici che si prevede di assumere per il prossimo anno scolastico”. Tempi e modalità poco certe, che non hanno convinto le opposizioni “I lavori dovrebbero svolgersi quando il nido non svolge attività – hanno dichiarato i consiglieri del Pd – senza la necessità di chiudere per forza una scuola. E poi perchè si comincia dal Balconi quando pare ci siano interventi più urgenti in altri asili nido? Sappiamo già che tra bando ed aggiudicazione i lavori non inizieranno prima dell’estate e chissà quando termineranno… Si continua a dire che alcuni nidi non hanno raggiunto la capienza massima, ma guarda caso ci sono 90 famiglie in lista di attesa: la verità è che mancano le educatrici che invece si potrebbero assumere subito. La sensazione – hanno concluso i consiglieri di opposizione – è che si voglia andare verso una chiusura definitiva anche del Balconi”.
Per la maggioranza ha replicato il capogruppo della Lega Matteo Marnati “Uno dei punti cardine su cui abbiamo basato il nostro mandato e le nostre linee di indirizzo politico è sempre stato il sostegno alle famiglie. Per questo respingiamo in maniera compatta e decisa, le illazioni portate avanti ormai da settimane dal PD novarese riguardo la volontà di chiudere alcuni asili nido novaresi. Così si crea allarmismo e preoccupazione fra i genitori, mentre per noi è prioritaria la sicurezza”
“Che non vi sia minimamente volontà di ridurre il servizio – ha ribadito Marnati . lo dimostra anche la decisione – che è un importantissimo segnale politico – di salvare l’asilo Negroni, garantendo la possibilità a una struttura di pregio di proseguire con la propria attività. Struttura che, manco a dirlo, deve i suoi problemi proprio al fatto di esser stata abbandonata dalla precedente amministrazione”.