“Perchè a parità di anzianità e di patologie, l’azienda sanitaria di Novara percepisce meno di quelle torinesi?”. Se lo chiedono i consiglieri regionali Paolo Andrissi e Davide Bono (M5S) che in questi giorni hanno incontrato il direttore dell’Asl Novara Adriano Giacoletto per analizzare la situazione complessiva dell’azienda.
“E’ assurdo – dicono i rappresentanti regionali del territorio – che l’Asl di Novara percepisca un centinaio di euro in meno a paziente rispetto alle aziende torinesi. Urge un riequilibrio del fondo e parliamo di alcune decine di milioni di euro, cosa che permetterebbe una serie di investimenti in servizi essenziali sul territorio”.
Rimane un problema il numero dei posti letto post ricovero. “Apprezzabile il tentativo di riduzione delle liste d’attesa coinvolgendo tutti gli operatori sanitari provinciali e senza incidere sul budget aziendale. Tuttavia occorre evidenziare la carenza di posti letto in continuità assistenziale. E’ ancora ben lontano lo standard previsto dalle leggi vigenti di 0,3 posti letto ogni mille abitanti, al momento ne sono previsti solo 12 all’ospedale di Arona, mentre l’Asl No avrebbe diritto ad oltre 100 posti letto. Ovvio che da questo problema ne scaturisce un altro di maggiore entità: la situazione di carenza infatti crea un ulteriore peggioramento della situazione socio-assistenziale nonchè un aggravio dei costi. La medicina di Borgomanero ha una degenza media di 3,5 giorni (un caso unico in Italia, quando la media è di 10-15 giorni) e rimanda i pazienti spesso cronici anziani sul territorio, sprovvisto alla cura sia in domiciliarità che in residenzialità – concludono i due consigliere regionali – Così si grava sui bilanci familiari e su quelli aziendali tramite il ricorso al ricovero in Rsa”.