In attesa di capire l’origine e l’evoluzione di questo buco da 26 milioni di euro quale disavanzo di Atc del Piemonte Nord, emergono anche altre questioni che, negli anni passati, hanno fatto emergere a chi da anni si occupa del tema dubbi sui quali in realtà non si è ancora fatta chiarezza. Giace dal 2013, al Comando della Guardia di Finanza di Novara, un esposto a firma dell’allora rappresentante del sindacato Sunia, Gianfranco De Bartolo, su una delibera regionale che di fatto stanziava 2 milioni 300 mila euro a favore di Atc Novara e Vco. Secondo la deliberazione, quei soldi dovevano essere utilizzati per la manutenzione ordinaria delle case popolari ubicate nel Novarese. “Nessuna manutenzione sugli immobili previsti è stata fatta e che fine abbiano fatto quei soldi, ancora non lo sappiamo – spiega De Bartolo – Dopo l’esposto non sono riuscito ad ottenere alcuna risposta né da Atc né dalla Finanza stessa” .
Oggi, alla luce di questo enorme debito, a maggior ragione quelle risposte si rivendicano: “Il buco conferma i sospetti che nutro da anni sulla gestione delle case popolari nel Novarese – prosegue De Bartolo – Due le questioni che pongo: di anno in anno, chissà come mai, i bilanci non venivano mai chiusi; e poi tanti altri problemi. Faccio un esempio banale ma che fa pensare: avevamo chiesto, a suo tempo, di realizzare una discesa per disabili in via Bonzanini. Inoltre, durante gli incontri, numerosi, che abbiamo fatto con i capiscala delle case popolari sono emersi tanti guai; ad esmepio tra il 2012 e il 2013 dall’Atc hanno chiesto a diversi residenti cifre che si aggiravano sui 500-600 euro all’anno per consumo di acqua potabile. Sapevao che da tempo il programma di calcolo aveva degli errori, ma le aliquote incassate non sono state redistribuite, come invece si sarebbe dovuto fare, a chi le aveva versate”.
Prima con il Sunia, poi con il Comitato civico Case popolari, De Bartolo ha chiesto diversi incontri anche in Prefettura: “Ma non siamo mai stati ricevuti. E ora tutti questi soldi dovranno essere pagati dai cittadini”.
Nel frattempo, di quei 2,3 milioni di euro, nessuna notizia…