Aveva insultato una dottoressa sui social. Dopo le scuse dell’autrice, l’ordine dei medici di Novara ritira la querela
Nel febbraio scorso il grave episodio che seguiva ad altri simili, poi la denuncia querela a cui è seguito l’avvio dell’inchiesta, oggi la conclusione con le scuse pubbliche.
Nel febbraio scorso, aveva inveito pesantemente attraverso i social, contro una dottoressa del Servizio di continuità assistenziale di Novara. Insulti molto gravi che giungevano dopo altri fatti simili, conditi pure da minacce più o meno dirette, che hanno indotto l’Ordine dei medici di Novara di farsi carico della denuncia per diffamazione nei confronti dell’autrice.
“Siamo arrivati a un punto di non ritorno e crediamo che a fronte di una serie di insulti pesantissimi non si possa più far finta di nulla – aveva dichiarato il presidente dell’Ordine, il dott. Federico D’Andrea – è ora di finirla che chiunque possa pensare che sui social è ammesso tutto e si possa scrivere di tutto. Chi si comporta in maniera incivile e indegna deve assumersi le sue responsabilità”.
La Procura della Repubblica aveva aperto un’inchiesta e ad agosto aveva provveduto ad avvisare la persona in questione, Manuela Minicozzi, della chiusura delle indagini. Un fatto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
A fronte di questa situazione, la signora in questione aveva inviato una lettera di scuse all’Ordine dei medici in cui, tra l’altro, sottolineava come “i miei toni sono stati inopportuni e offensivi e me ne scuso con tutti i medici che ogni giorno si adoperano con serietà e impegno per tutelare noi tutti”.
A fronte di queste scuse e a una donazione a favore della Cri, l’Ordine ha ritirato la querela.
“Accettiamo le scuse – conferma il dott. D’Andrea – e ricordiamo che se un cittadino ha delle lamentele da fare, ritiene di essere stato vittima di un errato comportamento del medico, deve rivolgersi nelle sedi più opportune. Presso l’Ordine esiste un’apposita commissione che valuta se il comportamento di un iscritto viola o meno il Codice deontologico che rappresenta il faro per ogni medico. Per cui, invitiamo chiunque abbia delle proteste di rivolgersi all’Ordine e non a sfruttare i social per insultare chi fa il proprio mestiere. Non siamo più disposti a tollerare episodi come questo”