E’ una maggioranza ad assetto variabile quella che oggi sostiene il Comune di Novara ed il Sindaco Ballarè.
Confusa, disorientata a tratti assente e “grippata” dalle troppe contraddizioni che sono emerse anche oggi, durante un consiglio comunale apparentemente tranquillo, il cui ordine del giorno avrebbe dovuto filare via liscio come l’olio e invece no.
In primo luogo la mancanza del numero dei consiglieri necessari per approvare la variazione di bilancio imposta dalla sentenza del giudice che ha reintegrato il dipendente comunale licenziato anni fa (tanto che è stata necessaria la richiesta di un voto “tecnico” all’opposizione per venirne a capo, salvo poi verificare che il 17° consigliere utile aveva raggiunto l’aula sul fischio finale).
In secondo luogo le dichiarazioni, spesso estemporanee, sul medesimo caso, sovente in contraddizione con la giunta stessa, che hanno dato l’impressione di uno scollamento tra gli intendimenti dell’amministrazione e le posizioni più malpanciste dei consiglieri comunali. Infine il tentativo in extremis di non votare un documento proposto da Coldiretti a tutela del comparto risicolo, fortemente danneggiato dall’abolizione, voluta dall’Europa, dei dazi sulle importazioni che, di fatto, stanno mettendo a durissima prova tutto il settore.
A completare il quadro una serie di “scazzi” neanche troppo velati, con battute al vetriolo fra gli esponenti della maggioranza, che hanno di fatto creato un clima surreale dove una parte del ruolo dell’opposizione (anche quest’ultima un po’ assente in alcune sue componenti, va detto, anche se in alcuni casi si trattava di assenze giustificate) sembrava esercitato sorprendentemente in casa Pd.
Che questo sia foriero o preludio di un qualche problema politico serio di tenuta della maggioranza è presto per dirlo. Certo è che ormai non c’è commissione o consiglio che non registri critiche di un certo spessore all’indirizzo della giunta o dei singoli assessori, anche se raramente questi mal di pancia si risolvono in voti contrari… Semmai in qualche assenza sospetta, questo sì…
Tanto è che ad un certo punto il neo capogruppo piddino Roberto Spano ha addirittura preso la parola stigmatizzando le assenze e richiamando i propri consiglieri “ad una maggiore responsabilità”.
A dar fuoco alle polveri il consigliere Ncd Daniele Andretta che, sul caso del messo comunale reintegrato, ha letto in aula i contenuti di un’intervista rilasciata dal Sindaco al Corriere di Novara, nella quale si richiama senza mezzi termini la necessità di un maggior rigore nei confronti di casi simili “perché ci sono troppi disoccupati in giro e perché dobbiamo lavorare per premiare il merito”. Un’uscita, ribadita in aula dallo stesso primo cittadino, con la quale egli ha annunciato l’intenzione dell’amministrazione di verificare l’opportunità di un ricorso in appello avverso la sentenza, ipotesi che invece più di un consigliere di maggioranza aveva considerato non perseguibile.
“Io voto questa delibera con il collo storto”: ha ammesso il consigliere D’Intino, mentre i colleghi Spano e Diana richiamavano la necessità di ricostruire la vicenda, addirittura (Spano) con la convocazione di una sorta di “commissione d’inchiesta” (proposta respinta).
“State solo cercando di prendere tempo” hanno denunciato Andretta e il forzista Murante, perché in effetti in quel momento mancava il numero necessario per votare il documento. Una grana, perché invero non ottemperare alla sentenza di un giudice ed alla richiesta del dipendente di vedersi riconosciuti gli stipendi arretrati, avrebbe avuto conseguenze ben più pesanti per l’amministrazione comunale. Da qui la richiesta di un appoggio tecnico alla minoranza, mentre nel frattempo il consigliere Tino Rossi (medico ed impegnato in mattinata in sala operatoria) faceva trafelato il suo ingresso in aula.
Ma la giornata ha raggiunto il suo apice al momento di votare un documento presentato in aula dai rappresentanti di Coldiretti che stigmatizza l’abolizione dei dazi sull’importazione del riso e chiede al Governo una serie di azioni a tutela e per la valorizzazione del settore. Documento che era già stato presentato al primo cittadino, il quale aveva assicurato se ne sarebbe fatto portavoce preso l’Anci. Ebbene durante il dibattito è emerso che il testo in effetti contiene l’indicazione di ripristinare i dazi o in subordine di fissare un tetto massimo alla quantità di riso che può essere importato… Apriti cielo!
Qui il centrosinistra novarese ha rispolverato tutta la propria avversità in materia di protezionismo, arrivando a chiedere di approvare i principi generali della richiesta di Coldiretti, senza però allegare il documento, evidentemente ritenuto troppo compromettente. Richiesta anche questa respinta con perdite dal presidente del consiglio Massimo Bosio, sorretto dalla richiesta dei consiglieri di opposizione (dato fra l’altro che tutto il dibattito si era fin lì svolto proprio sul testo “incriminato”).
Per la cronaca poi si è registrata l’approvazione di una mozione di Amnesty International contro la violenza sulle donne, le modifiche al regolamento della biblioteca e le modifiche al regolamento per la concessione del diritto di proprietà delle aree per le quali è già stato concesso il diritto di superficie.
Insomma nonostante questa non sia per nulla una “calda” estate, la temperatura in consiglio comunale si mantiene alta ed occorrerà ora verificare se la prossima pausa agostana sarà in grado di sanare i conflitti emersi in queste settimane. Paradossalmente sembra che le recenti elezioni regionali ed europee vinte dalla sinistra con percentuali bulgare, abbiano, contrariamente, alle previsioni riacutizzato ferite in terra novarese. Con quali conseguenze sarà tutto da vedere…