Due cose ci aspettavamo dalla conferenza stampa di questa mattina a Palazzo Cabrino: o la conferma, in pompa magna e con i necessari supporters, della ricandidatura di Andrea Ballaré a sindaco di Novara per le prossime elezioni amministrative, o il lancio di un ambizioso progetto carico di contenuti per la Novara del futuro. Aspettative deluse… Entrambe! (da notare che su Fb, stamattina, all’alba, compariva proprio questa pagina…).
Intanto, Andrea Ballaré, proprio per non compromettersi troppo, ha esordito sostenendo che “non siamo qui per una mia ricandidatura o per un’autocandidatura. Quel passaggio ci sarà quando si avvicineranno le elezioni. Siamo qui invece per lanciare e rilanciare una grande progetto, “#Novara21”, un progetto che consegnerà una città trasformata nell’arco di due legislature“.
Ecco, a questo punto, ci si aspetterebbe l’illustrazione di un progetto, o meglio di tanti progetti finalizzati al rilancio della città di Novara verso il 2021. Che ne so, qualcosa di avveniristico e di molto ambizioso… E invece, ancora una volta, le aspettative vanno deluse. Ma andiamo per ordine.
“#Novara21” è un progetto che Ballaré presenta con la metafora del calcio e con una terminologia in linea con i Mondiali che si stanno disputando in Brasile (per essere un po’ cattivelli, potremmo dire che se il paragone è con l’Italia battuta dalla Costarica…siamo a posto!).
LA DIFESA
“In questi tre anni abbiamo giocato molto in difesa, tutelando i cittadini e i servizi contro i tagli del governo e i tagli dell’Europa. Pensiamo di averlo fatto bene, con buoni risultati, mantenendo invariati i servizi, nonostante il momento di crisi“.
IL CENTROCAMPO
“Abbiamo messo in campo i manager, governando la città con grandi competenze e vincendo gli stereotipi classici della politica, innovando il modo di amministrare. Così abbiamo salvato il Coccia, lo Sporting e la Sun, abbiamo realizzato le aree industriali e il piano della sosta“.
L’ATTACCO
“Fino a questo momento, non è stato facile attaccare con una Regione assente e nessun collegamento con interlocutori centrali. Oggi abbiamo Chiamparino in Piemonte, Ferrari in Giunta, i sindaci vicini (a partire dal sindaco di Castelletto Ticino, nonché segretario del PD Matteo Besozzi, presente accanto a Ballaré in conferenza stampa, ndr), e possiamo anche permetterci di giocare nella nazionale di Renzi“.
Una strategia e una serie di fortunate coincidenze politiche che hanno convinto il sindaco di Novara a lanciare Novara 21, “condividendo il progetto con i partiti (solo della maggioranza si intende, ndr), gli amministratori e i cittadini. Bisogna ragionare in termini di territorio. Expo ci darà anche il gancio giusto su questa partita“.
Questa è “#Novara21″…
Si, certo, sembra un bel contenitore… Peccato che manchino del tutto i contenuti. Ossia: alla nostra domanda: “Sindaco ci spiega un po’ più nel concreto di che cosa si tratta, se ci sono già dei progetti previsti, quale sarà il metodo che seguirete nella creazione della Novara del 2021?”, Ballaré risponde: “I partiti saranno i primi referenti. Con loro, individueremo quello che c’è da fare per Novara e imposteremo le linee per i progetti degli anni successivi. Di fatto è un percorso già avviato di default, insieme anche ad associazioni, gruppi e corpi intermedi. A loro chiederemo come pensano la Novara del futuro e con loro prepareremo il progetto“. Appunto, si tratta di un modo di governare peraltro non nuovo; del resto quale sindaco e amministrazione non tentano di consultare la città quando c’è da ricostruirla???
Ci prova Besozzi a spiegare: “Due anni prima delle elezioni amministrative iniziamo un percorso di coinvolgimento per la gestione e la creazione della città“. Due anni prima, in effetti, è un po’ prematuro, ma chiaramente Ballaré un segnale lo doveva pur dare ai suoi compagni di viaggio…
Prospettive concrete, per il momento, “zero”, dunque, anche se il Sindaco dice che “ci sono progetti importantissimi, ma non possiamo mica rivelarli tutti in questa sede“. Eh no, che non sia mai! Intanto, Ballaré lancia il suo rinnovato impegno per i cittadini novaresi, annunciando di fatto la sua disponibilità a ricandidarsi. Tant’è… Come lui stesso aveva dichiarato in apertura di conferenza stampa, c’è ancora tempo per decidere. Almeno un paio di anni, o poco meno. E saranno sicuramente i partiti, quelli di centrosinistra, a decidere se ricandidare o meno Ballaré alla guida di Novara. Qualche malumore certamente c’è tra le fila del PD. Del resto, dove sono tutti questi grandi progetti portati a termine o quasi dal primo cittadino della città gaudenziana? Non è dato di saperlo. Per il momento, c’è solo un “cantiere che si apre“: peccato che ancora non si sa quale impresa edile si occuperà di costruire, ma soprattutto se esista o meno un’idea di quello che si vuole realizzare! E comunque, a noi, questa iniziativa sembra più il tentativo di mettere insieme un programma elettorale piuttosto che un progetto di città, cosa, quest’ultima, che ai novaresi non dispiacerebbe affatto conoscere!