Banconote false, due a processo. L’accusa chiede 6 anni. I due, un campano di 63 anni e un novarese cinquantenne sono accusati di contraffazione, detenzione e cessione di banconote falsificate.
Per l’accusa nessun dubbio che i due, un campano di 63 anni e un, novarese di 52, siano responsabili del reato loro contestato, ovvero quello di aver contraffatto e ceduto banconote false, da 50 e 20 euro, con lo scopo di immetterle in circolazione; per questo, al termine della requisitoria il pubblico ministero ha chiesto per entrambi la condanna alla pena di 6 anni di reclusione e 2500 euro di multa; per i due difensori, di contro, dal dibattimento non sarebbe emersa alcuna prova, nessun elemento oggettivo a supportare l’accusa e l’ultima teste ascoltata in aula, ex compagna di un novarese al quale, secondo l’impianto accusatorio, le banconote erano state “vendute” per essere immesse in circolazione, è stata “imprecisa e lacunosa” ed hanno concluso le arringhe con la richiesta di assoluzione con formula ampia o, in subordine, assoluzione per il mancato raggiungimento della prova. I fatti al centro del processo si riferiscono a parecchi anni fa, per la precisione agli anni 2005 – 2006 quando, stando all’impianto accusatorio, il campano avrebbe stampato i soldi in accordo con il novarese che, a sua volta, sarebbe stato il punto di riferimento per Novara e dintorni per immetterlo in circolazione. “Si – ha detto in aula la donna – il mio ex compagno diceva che erano amici ma quella casa (quella in cui abitavano a Novara, ndr) era un porto di mare, arrivava un sacco di gente e poi io non potevo stare nei paraggi quando lui (l’ex compagno, ndr) incontrava qualcuno”. Sono stati tanti i “non ricordo” emersi nel corso della deposizione, “sono passati tanti anni, e io ho patito un vero e proprio calvario” e più volte il pubblico ministero le ha sollecitato la memoria ricordandole quanto aveva dichiarato, poco dopo i fatti, agli investigatori. “Un contributo, quello della teste, lacunoso ma decisivo” per il pubblico ministero che ha concluso con la richiesta di condanna per entrambi. Si torna in aula a settembre per eventuali repliche e sentenza.