La montagna ha partorito un topolino… Ma un topolino piccolo piccolo eh??? A tre anni dall’insediamento, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Andrea Ballaré decide di affidare in gestione le aree verdi di via Roggia Ceresa e di largo Cantore con un bando appena pubblicato che scade il 23 ottobre e che prevede la concessione degli spazi in uso gratuito… E ci volevano tre anni per trovare qualcuno disponibile a gestire in modo assolutamente gratuito i parchetti? Tant’è: dal prossimo 23 ottobre (tra un paio di settimane) i due parchi, dopo le note controversie che hanno caratterizzato la loro gestione, torneranno ad esser fruibili con varie attività.
Le aree interessate sono quella di Via Roggia Ceresa/Via Alagna Valsesia, con le relative attrezzature – una struttura già destinata all’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande, campo da calcetto, campo polivalente, pista di pattinaggio – e quella dell’ex sede di quartiere di Largo Cantore (San Rocco) con annesso Centro Sociale (bar) e campo da bocce con l’area verde circostante.
“Per il recupero e il rilancio di questi due spazi di proprietà comunale, l’amministrazione ha scelto un percorso assolutamente innovativo, senza precedenti nella città di Novara – spiegano dall’Ufficio stampa del Comune – L’intendimento dell’amministrazione è infatti quello di restituire alla città questi due spazi pubblici non solo aprendoli nuovamente al pubblico, ma promuovendo la loro trasformazione in volani di partecipazione, in centri di aggregazione e di animazione culturale e socio-educativa, luoghi di inclusione, ambienti in cui i cittadini possano sviluppare interessi e creatività. Un progetto ambizioso, che si ispira ad alcune buone pratiche già sperimentate con successo in altre realtà, anche nel territorio della provincia di Novara, ma inedite per il capoluogo. Lo strumento scelto è quello del coinvolgimento del volontariato, dell’associazionismo giovanile e culturale, di enti no profit e della cooperazione sociale“.
Motivo per cui il bando accoglie progetti di riutilizzo delle due aree (o anche di una sola delle due) “che prevedano, ad esempio attività di formazione, spazio per convegni e incontri e eventuali catering, laboratori artistici, creativi, espressivi, ambientali che valorizzino il protagonismo e il talento creativo dei giovani del territorio); educazione (sale studio); informazione (spazio mostre, book crossing); ricreazione (ad esempio, organizzazione e gestione di calendario di eventi musicali, teatrali, culturali, bar e ristorazione); attività per la coesione e integrazione della popolazione giovanile (età compresa dai 16 ai 25 anni) e straniera; erogazione di servizi, anche innovativi, per la famiglia (ad esempio, spazio per le feste dei bambini, baby parking);spazio di co-working per start up giovanili, co-housing per associazioni, sala prove e studio di registrazione, spazi esterni con giochi bimbi, ecc“.
L’assegnazione avverrà il 23 ottobre in seduta pubblica presso gli uffici comunali di viale Manzoni 20.
Determinata l’amministrazione… Massima precisione nell’individuazione dei criteri e lasso di tempo molto breve per attribuire il più celermente possibile le due aree.
Qualche dubbio lo esprime il consigliere Pdl Daniele Andretta: “E’ veramente anomalo che a distanza di tre anni l’amministrazione scelga di attribuire gratuitamente le aree. La regola è che il patrimonio comunale debba in qualche modo rendere. Da quanto è stato comunicato sembrerebbe proprio che non sia così… Ricordiamo anche che ci sono osservazioni della Corte dei Conti sul fatto che il patrimonio del Comune di Novara non rende quanto dovrebbe o quanto ci si aspettava. E poi il bando, posto in questi termini, appare quantomeno tardivo: tre anni per fare un bando gratuito??? Mah! Comunque sia, l’attribuzione di un’area comunale con tali criteri costituisce anche un danno economico, anche perché a torto o a ragione quelle individuate sono aree che possono far risparmiare al Comune sui costi di manutenzione. A questo punto, si decide di rinunciare alle entrate”
Sui tempi, “siamo alle solite; è il problema di sempre che caratterizza le azioni di questa amministrazione: si concedono 15 giorni di tempo per articolare progetti ed attività così dettagliate? Sembra quasi – conclude Andretta – che ci sia il timore che qualcuno possa presentare qualche proposta troppo ricca di contenuto e di idee“.