Buongiorno
Novara

Il Bari sbatte contro i pali e il Novara sale a dieci risultati utili consecutivi

Bari – Novara 0-0

Due pali nel primo quarto d’ora, il presidio della metà campo azzurra ed una pressione quasi costante, non sono bastati al Bari per superare un Novara sempre più arcigno e determinato. Oggettivamente per superare indenni i due legni iniziali colpiti da Brienza e Fedele, i ragazzi di mister Boscaglia, hanno dovuto fare ricorso ad una mia conosciuta dose di fortuna, anche seconde logica con l’andare del tempo, gli sforzi dei pugliesi, sempre frustrati dalla linea Maginot predisposta dagli azzurri, sono andati via via mostrando un po’ di inefficacia, al punto tale che alla fine il pareggio novarese non si può considerare come un vero e proprio furto.
Con Galabinov e Adorjan reduci dal “jet-lag”causato dalla rispettive convocazioni in nazionale, Boscaglia lascia il bulgaro in panchina e vara l’attacco Sansone-Macheda, con Orlandi in cabina di regia, in posizione di rombo avanzato rispetto alla consueta perfetta cerniera di centrocampo formata da Cinelli e Casarini. Assente per squalifica Calderoni, Chiosa torna sull’esterno di centrocampo, mentre dietro Cinelli si schiera in posizione centrale fra Troest e Mantovani.
Pronti via e il Bari fa subito capire le sue intenzioni, gli azzurri sorpresi arrecano in un primo quarto d’ora infernale, si salvano solo grazie ai pali.


Prima è l’eterno talento Brienza a scaricare una rasoiata mancina sulla base del legno in diagonale, poi sempre l’ex Reggina, disegna una parabola arretrata da corner per il destro al volo un po’ schiacciato di Fedele, che incoccia l’esterno del palo con Da Costa battuto.
La serata dell’elvetico-portoghese non è proprio tranquilla, così fra uscite alte e basse e qualche spavento, sarà fra i più attenti ed impegnati del match, certamente insieme ai tre centrali.
Scollinato il Getzemani del primo tempo, Boscaglia cambia subito Dickmann per l’acciaccato Chiosa (colpito alla testa quasi subito) e poi finalmente fa scendere dall’areo Galabinov. Lo mette in campo al posto di un impalpabile Macheda.
Gli effetti sono positivi, ed il Bari pur esercitando un costante controllo della partita, perde incisività e pericolosità, tanto che il Novara prova pure ad abbozzare qualche uscita potenzialmente insidiosa, senza però praticamente mai insidiare il potere Micai. Giusto allo scadere Casarini prova il goal della domenica con un destraccio che sorvola l’incrocio, ma onestamente sarebbe stato troppo. Si può dire che dieci risultati utili consecutivi, e l’obiettivo salvezza praticamente raggiunto, a questo punto della stagione, sono una base di serenità più che accettabili, sui quali accarezzare l’idea di un finale di stagione decisamente insperato.

Bari: 12 Micai, 3 Daprela, 4 Romizi, 5 Tonucci, 11 Galano (44’st 27 Parigini), 14 Fedele, 20 Brienza, 21 Salzano (20’st 19 Maniero), 23 Sabelli, 30 Capradossi, 33 Floro Flores
A disp.: 1 Gori, 6 Cassani, 16 Martinho, 17 Furlan, 18 Moras, 24 Turi, 37 Viola
All.: Stefano Colantuono

Novara: 1 Da Costa, 2 Troest, 3 Mantovani, 5 Casarini, 7 Cinelli, 8 Chiosa (1’st 24 Dickmann), 10 Macheda (10’st 16 Galabinov), 17 Lancini, 18 Sansone (32’st 23 Adorjan), 20 Kupisz, 29 Orlandi
A disp.: 25 Montipó, 6 Scognamiglio, 26 Chajia, 28 Lukanovic, 30 Koch, 32 Lukanovic
All.: Roberto Boscaglia

Arbitro: Sig. Fabrizio Pasqua di Tivoli
Assistenti: Sigg. Maurizio De Troia di Termoli e Andrea Tardino di Milano
Quarto ufficiale: Sig. Manuel Robilotta di Sala Consilina
Calci d’angolo: Bari 7 – Novara 1
Ammoniti: Lancini, Tonucci, Fedele, Cinelli, Sabelli, Daprela, Casarini
Spettatori totali: 21099 ; paganti: 10749; abbonati: 10350
Minuti di recupero: 3′ pt, 3’st