“Barriere fonoassorbenti? No, grazie: meglio il rumore”. Assemblea pubblica a Ipazia con i tecnici di Rfi. Canelli: “Il baffo ferroviario devierà il traffico merci e lo studio acustico dovrebbe essere rifatto”
Tecnicamente si chiama “Piano di risanamento acustico delle rete ferroviaria”; nella sostanza si tratta della posa delle barriere fonoassorbenti lungo alcuni tratti di linea, nello specifico sulla Torino-Milano e la Alessandria-Arona. Il progetto è stato illustrato oggi pomeriggio (martedì 5 febbraio) al centro Ipazia nel corso di un’assemblea pubblica decisamente partecipata e per nulla disposta ad accettare quel tipo di proposta che prevede la posa di barriere – “tre tipologie – hanno spiegato gli ingegneri di Rfi – standard, verticale e leggera” – per una lunghezza totale di “5 chilometri e 200 metri su 4 chilometri di linea. Sulla Torino-Milano la posa è prevista dal torrente Agogna alla stazione, sulla Alessandria-Arona da via Pisani Dossi alla stazione. Sulla prima da entrambi i lati, sulla seconda solo sul lato ovest”. Il tutto naturalmente per il contenimento del rumore provocato dal passaggio dei treni, il cui limite è stato fissato per legge a 70 decibel. Ma…c’è un ma, che ha sollevato non tanto le perplessità quanto piuttosto le decise rimostranze di quanti abitano nel quartiere nord. Le barriere infatti, a conti fatti, tra basamento in calcestruzzo e pannello arrivano ad un’altezza di oltre 7 metri che, assommati al metro, metro e mezzo di dislivello esistente tra la linea ferroviaria e il terreno su cui sorgono le case, porta ad un’altezza tale che si prefigura, all’orizzonte del giardino di casa, un vero e proprio muro. In via Beltrami le barriere previste sono del tipo H6,ovvero alte 5 metri e 42 centimetri dal piano ferroviario, cui va aggiunto il solito metro di dislivello.
“Dal tavolo della cucina alla mattina mentre faccio colazione vedo l’alba; poi cosa vedrò? Un muro, il sole forse alle 11. Si tutela la salute sotto il profilo del rumore e non da punto di vista psicologico?”. E ancora: “ma da via Pisani Dossi verso nord (verso Vignale, dove non sono previste le barriere, ndr) sparisce il rumore?”. “La legge ci impone il rispetto di questi limiti – hanno sottolineato i progettisti – Per noi la soluzione tecnica ottimale sono le barriere: c’è conformità urbanistica e residenziale. Ma ci rendiamo disponibili ad un confronto con i residenti; non è scontato né banale che un Comune chieda un incontro con la cittadinanza”. E poi, oltre alla contrarietà delle persone interessate, c’è anche un altro problema: “il progetto del baffo ferroviario, per il quale sono già stati stanziati i finanziamenti e che sta procedendo – ha puntualizzato il sindaco Canelli – interesserà proprio quella zona e devierà in gran parte il traffico merci; a questo punto lo studio acustico su cui è basato il progetto, che peraltro è un po’ datato (si riferisce all’anno 2007, ndr) dovrebbe essere rifatto, giusto per non sprecare soldi”. Quello di oggi non sarà certo l’unico incontro: la Conferenza dei Servizi, sede nelle quale saranno portate e vagliate tutte le osservazioni al progetto, verrà convocata entro fine anno.