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Novara

Besozzi: «Lasciamo fuori la politica dalla Provincia e lavoriamo per il territorio»

“Abbiamo ottenuto 270 voti dei 670 circa degli amministratori locali, arrivando ad avere 4 consiglieri. Abbiamo dunque raggiunto la maggioranza dei voti dei singoli amministratori, un segnale politico molto importante. Peraltro, si tratta dei voti dei Comuni più piccoli del territorio, conferma del fatto che la nostra attività in questi due anni ha ottenuto i risultati sperati perchè ci siamo proposti di andare proprio in questa direzione”. Matteo Besozzi, presidente della Provincia, commenta l’esito delle ultime elezioni presso l’ente di secondo grado, specificando i risultati della lista Pd “La Provincia in Comune” che ha portato a Palazzo Natta Milù Allegra, Laura Noro, Giuseppe Cremona, Stefano Zanzola.

“Non abbiamo mai smesso di lavorare – prosegue Besozzi – continueremo a farlo con lo stesso metodo: porte aperte a tutti i consiglieri provinciali, ampia collaborazione sulle tematiche importanti, a partire dal bilancio”.

Ed è proprio sul bilancio che si sofferma Besozzi, rammentando “i grossi problemi e lo stato di predissesto in cui si trova il nostro ente, insieme a tanti altri in tutto il Paese. La speranza è che venga approvato con la legge di stabilità l’emendamento a cui stanno lavorando alacremente Anci e Upi che permetterà di incassare circa 10 milioni di euro per Novara”.

Matteo Besozzi, presidente della Provincia di Novara

Solo questo potrà salvare il bilancio di Palazzo Natta e di tante altre province che stanno vivendo la stessa situazione.

“A chi ci accusa di non aver saputo trovare le risorse necessarie rispondo con dati scientifici: dal 2013 ad oggi non sono arrivati più contributi dallo Stato e, anzi, la Provincia è diventata una sorta di ente di prelievo da cui sono stati presi 3 milioni nel 2013, poi 6,3 milioni, 10,5 milioni nel 2015, 14 nel 2016 e 17 nell’anno appena iniziato. Non è certo un buco nato da errate scelte amministrative: i servizi devono continuare ad essere garantiti, sulle strade, nelle scuole, nel sociale”.

Il Novarese sarà chiamato a votare il prossimo documento di bilancio entro il 31 marzo, sempre che, strada facendo, non subentrino modifiche. A quel punto, ci saranno due possibilità: se non arriveranno i 10 milioni si dovrà dichiarare il dissesto, per Novara così come per il 70% degli enti di secondo grado in Italia, con il conseguente commissariamento della Provincia. In caso contrario, il bilancio andrà in votazione: ma a quel punto dovrà essere approvato dalla maggioranza dei consiglieri. Ciò significa che i voti di Besozzi e del Pd (5 in tutto) non saranno sufficienti (visto che la lista Provincia Protagonista ha già annunciato che non voterà a favore del bilancio provinciale), dunque, sarà necessario individuare altri alleati tra i consiglieri provinciali rimanenti, ossia i tre eletti della lista Provincia dei Comuni.

“Nei primi due anni di mandato abbiamo amministrato con scelte condivise e bypartisan – spiega Besozzi – persino il bilancio di predissesto è stato approvato all’unanimità da maggioranza ed opposizione. La costruzione condivisa del bilancio può essere dunque il primo banco di lavoro in cui il nuovo consiglio provinciale sarà chiamato a cimentarsi”.

Besozzi continuerà ad amministrare con la sua squadra: “Non c’è motivo per cui mi debba dimettere, come qualcuno ha chiesto. Non ho avuto ancora nessun confronto con le altre forze elette. Servono persone capaci di amministrare, con del tempo da impiegare gratuitamente e con la voglia di lavorare per il territorio. Lasciamo fuori la politica e rimbocchiamoci le maniche”.