Buongiorno
Novara

Biagio Diana “Seduti sulle macerie del Pd. Ora assisteremo all’ennesima tragedia!”

Matteo Renzi al Lingotto (via ladige.it)

Riceviamo e pubblichiamo:

“Il sedici marzo del 1972 Enrico Berlinguer veniva eletto segretario del Partito. Le parole che più toccarono il cuore della gente e che fecero amare per sempre l’uomo alla guida del Partito, riguardavano la piaga più dolorosa di cui il nostro paese ancora oggi soffre: “La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico”. Quanto accade in questi giorni nel Partito Democratico secondo me riguarda i contenuti profondi di quell’accorato appello, fatto  per cercare di disegnare una linea politica che, indelebilmente, distinguesse un partito votato al miglioramento della vivibilità per la popolazione più sofferente dagli altri. Da  dirigente del P.D. mi sono battuto  dalla prima ora per evitare ciò che più desiderava Matteo Renzi: l’allargamento all’esterno del voto per l’elezione dei Dirigenti del Partito (primarie di Partito). Un errore madornale, a mio parere, che ha sortito la vera distruzione di un’idea di formazione politica destinata, attraverso il riformismo necessario,  al cambiamento per risanare i meccanismi politici, istituzionali ed economici che arretrano sempre di  più la nostra Italia.

Biagio Diana

Quando, da un palco si urlano accuse reciproche e si cantano false promesse, gli alti responsabili di una formazione politica dimostrano di non avere nessuna qualità coerente con i valori sperati, ma soprattutto marcano i risvolti peggiori che il popolo di sinistra sperava di attenuare. Non linee e idee capaci di fare il bene di una vera democrazia fondata sulla ricerca continua del benessere comune, bensì l’affermazione di gruppi di potere contenenti tutte le brutture a cui assistiamo giorno per giorno. Guerre continue tra comitati elettorali che esprimono, quasi sempre, quanto di peggio si può innalzare alla guida delle istituzioni pubbliche e private. Anche questa volta, come nel passato, in occasione delle primarie (senza regole) le piazze si riempiranno di gazebo pronti ad accogliere la più variegata comunità telecomandata per favorire l’uno o l’altro gruppo di potere per il controllo (finto) del P.D., ma, in realtà, delle leve governative per docciarsi di potere fine a se stesso. Quando ho sentito sbraitare dal fabbricone di torino “volevano distruggere il partito!”, mi sono chiesto quanti e chi della platea presente si sono domandati: ma da quanto tempo siamo già seduti sulle  macerie? Chi ha innescato l’ordigno capace di provocare così tanti danni? Non è stato Renzi il califfo più intransigente e antidemocratico nella storia della sinistra italiana? Lo dicono i fatti e i numeri, lo dicono le azioni da lui dettate a partire dal tradimento in parlamento dei 101, l’alleanza con le destre,  l’abolizione di tanti diritti dei lavoratori, un precariato ancora più diffuso e maligno, fino alla proposta delle riforme istituzionali cucita per favorire solo lui e il potere che rappresentava. Bocciata dalla gente per fortuna, insieme alla tracotanza, nemica acerrima delle qualità appartenenti ad un leader di partito.  Tra qualche settimana assisteremo ad una nuova tragedia che minerà ancora di più la credibilità del P.D., accompagnata da un’ulteriore campagna elettorale dai contenuti menzogneri. Come se gli Italiani non ne avessero abbastanza.

Biagio Diana