Bimbo morto nell’incendio, indagata la madre. La Procura ipotizza il reato di abbandono di minore, visto che la donna non era in casa
La procura di Novara ha aperto un’indagine dopo la morte del piccolo Daniele, avvenuta lunedì scorso all’ospedale Maggiore a distanza di qualche giorno dall’incendio che ha distrutto l’abitazione di Sant’Agabio in cui viveva con la mamma e il fratello. Il bimbo non aveva ancora compiuto due anni e le sue condizioni sono apparse gravissime fin dall’inizio, tanto che il personale del 118 lo aveva già rianimato una prima volta sul posto.
In base ai primi riscontri di indagine, la madre li aveva lasciati da soli per qualche momento. Ecco perché il magistrato di turni l’ha iscritta nel registro degli indagati ipotizzando il reato di abbandono di minore seguito dalla morte del bambino. L’autopsia è stata svolta nella giornata di venerdì e ha confermato il quadro di intossicazione da fumo.
Ora gli investigatori si stanno concentrando sul comportamento della madre, per capire se abbia lasciato i figli da soli per un tempo eccessivo e se la tragedia poteva quindi essere evitata. Sarà un’inchiesta delicata, in cui si tratterà di ricostruire nel dettaglio tutte le fasi che hanno portato alla morte del piccolo Daniele. Il padre, di origine tunisina, è detenuto da alcuni mesi per un’aggressione in cui c’era stato un accoltellamento.