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Novara

Biondo: «Nella Terra delle Nebbie, l’omicidio Marcoli ha aperto gli occhi sul business cave. Ora pensiamo al futuro»

Lui la chiama la “Terra delle Nebbie”, non tanto per la nebbia che nei mesi invernali avvolge le sue campagne, quanto perchè, fino a poco tempo fa, “ce l’hanno fatta sotto il naso e noi non ci siamo accorti di nulla; abbiamo aperto gli occhi solo davanti ad un omicidio “.

Alessio Biondo, sindaco di Romentino, si riferisce alla questione “cave”.

Sul suo territorio ce ne sono quattro: una di queste è la cava Marcoli, l’area dove si è consumato il feroce omicidio di Ettore Marcoli. Un omicidio legato al business delle cave, zone dove “potrebbe esserci sotterrato di tutto. Ma in sei anni, abbiamo combattuto e fatto enormi passi avanti“.

La tragedia che ha colpito Romentino è servita per far aprire gli occhi ad amministratori e forze dell’ordine e per acquisire consapevolezza sui rischi e pericoli che questo nuovo business poteva portare al territorio.

Il piano cave è di competenza provinciale, ma l’autorizzazione a scavare viene rilasciata dai singoli Comuni. E Romentino ha optato per una nuova procedura che sta dando i suoi risultati: “Le nuove autorizzazioni non prevedono alcun nuovo riempimento – spiega BiondoE’ chiaro che se si vedono camion pieni entrare ed uscire dalla cava significa che ci stanno fregando“.

L’infiltrazione di “affari sporchi” in aree come quelle di Romentino, e probabilmente non solo, è avvenuto anche e soprattutto per la difficoltà di effettuare controlli: “Prima c’era una viavai di camion – prosegue il primo cittadino – E’ chiaro che come amministratori non possiamo chiedere alla Forestale di controllare ogni singolo mezzo e il materiale che trasporta. E’ impossibile. Senza parlare del fatto che per un’imputazione occorre cogliere sul fatto al momento del reato i relativi responsabili“.

Oggi invece le cave sono ben regolamentate. Nel 2012 la Provincia ha introdotto norme che mettono paletti molto ferrei sui riempimenti e il Comune di Romentino ha adottato un protocollo per cui diventa più difficile trasgredire. L’unico problema di oggi è legato ai controlli che richiedono tempo e denaro. Ma l’attenzione è altissima: quindici giorni fa in Prefettura si è riunito il tavolo con tutti i soggetti coinvolti. Personalmente vorrei poter ripartire da un punto zero e dire: ecco da oggi è tutto sotto controllo, tranquillizzando così i nostri cittadini“.

Il passato è passato, oggi, secondo Biondo, è necessario imparare da quello che è stato per non commettere più errori: “C’è stata poca attenzione perchè non si pensava che nelle nostre zone si potesse arrivare a tanto. E invece è andata così“.

Ma l’omicidio Marcoli ha acceso i riflettori, suscitando la necessaria consapevolezza di quanto stava accadendo. Quel business che sembrava riguardare solo alcune zone d’Italia, in realtà, stava allungando i suoi tentacoli anche nel Novarese. Nessuno garantisce su quello che giace sopito e nascosto metri e metri sotto terra nelle numerose cave presenti in zona, ma la volontà è quello di scoprirlo, bonificare se necessario e imporre nuove regole, più rigide e più pesanti.

Lo ha fatto la Provincia imponendo che tutti i riempimenti vengano fatti solo con terra e rocce da scavo. Lo abbiamo fatto come Comune, vietando nuovi riempimenti, e lo sta facendo la Regione che ha già proceduto con un serio inasprimento delle sanzioni, facendole passare ad un massimo di 30 mila euro“.

Magari la situazione non è risolta, “ma abbiamo fatti notevoli progressi. E per il passato vengano attivate le procedure di contributo economico e di cooperazione per i controlli per poter avere la certezza di quello che le nostre cave nascondono“.

Il timore del sindaco di Romentino è che in futuro sulle cave possano essere dirottati i problemi legati alla gestione e smaltimento dei rifiuti: “In paese ci sono chiaramente  alcuni siti da bonificare, ma le analisi delle acque e i campionamenti dicono che sul nostro territorio le cose stanno andando bene. Non si vede nulla di anomalo, ma l’occhio deve sempre rimanere vigile, con il lavoro e il coordinamento di tutti i soggetti“.

Il passato ci serva da lezione, ma ora pensiamo al futuro!“.