Blitz antimafia a Lonate Pozzolo, un arresto nel Novarese. Eseguite ieri mattina dai carabinieri di Milano 32 ordinanze di custodia nei confronti di soggetti legati alla ‘ndrangheta e responsabili di aggressioni, estorsioni, incendi, spaccio di droga e di armi
Ha toccato anche la provincia di Novara la maxi operazione anti ‘ndrangheta conclusa stamattina dai carabinieri di Milano con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 34 persone (32 italiani, un marocchino ed una donna rumena), di cui 27 in carcere e 7 agli arresti domiciliari. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, danneggiamento seguito da incendio, estorsione, violenza privata, lesioni personali aggravate, minaccia, detenzione e porto abusivo di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (tutti aggravati poiché commessi avvalendosi del metodo mafioso ed al fine di agevolare le attività dell’associazione mafiosa), truffa aggravata ai danni dello Stato ed intestazione fittizia di beni, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico.
Nel Novarese un arresto è stato eseguito ad Oleggio, dove era ai domiciliari da un parente, per altri reati, un uomo di 45 anni, residente a Lonate Pozzolo (Varese): sarebbe responsabile di un’aggressione avvenuta in un bar del suo paese.
L’indagine, avviata nell’aprile 2017 e coordinata dalla Dda di Milano, ha consentito di accertare che l’organizzazione era stata in grado di infiltrare gli apparati istituzionali e che, dalla seconda metà del 2016, era in corso un processo di ridefinizione degli assetti organizzativi della locale di ‘ndrangheta di Legnano – Lonate Pozzolo, a seguito della scarcerazione di due esponenti apicali della medesima consorteria criminale in forte contrasto tra loro.
L’operazione ha visto impegnati oltre 400 carabinieri sull’intero territorio nazionale, con il supporto di unità speciali, cinofile ed elicotteri.