Bocciato dal Coni il ricorso del Novara calcio: la forma vince sulla sostanza
Dopo un dibattito al Collegio di Garanzia, che aveva alimentato una qualche speranza, in serata il Coni ha bocciato il ricorso presentato dagli azzurri che chiedevano l’iscrizione alla serie C. Per la prima volta nella sua storia, il Novara calcio non giocherà tra i professionisti.
La forma contro la sostanza, Figc contro Novara calcio, con il Collegio di Garanzia del Coni,quale ultimo arbitro, che alla fine vanifica la possibilità d’iscrizione al campionato di serie C. Dopo 113 anni ininterrotti, per la prima volta nella sua storia, gli azzurri non giocheranno tra i professionisti, ed al momento è anche difficile ipotizzare quale futuro attenda la squadra.
La seduta presso il Collegio di Garanzia del Coni, è cominciata oggi pomeriggio poco prima delle 17, con l’avvocato Cesare Di Cintio a formalizzare la richiesta di rivedere le conclusioni proposte dalla Covisoc ed avvallate dal Consiglio Federale, che hanno portato alla mancata accettazione dell’iscrizione al campionato di serie C.
Di Cintio comincia la sua arringa difensiva, con una premessa che riguarda la solidità della nuova proprietà, per poi passare alla sostanza della tesi difensiva azzurra “Abbiamo un creditore soddisfatto. Quietanza significa ‘non ti devo più niente’ e il Novara con l’Agenzia delle entrate ha fatto questo. Non un accollo ma una surrogazione. Erario soddisfatto”. Così scrive Daniele Faranna sul sito Forzanovara.net, recatosi a Roma insieme all’avvocato Massimo Barbero, come rappresentanti del tifo azzurro, a seguire e raccontare dal vivo l’udienza.
Dopo che Federica Ferrari, collega di Di Cintio presso lo studio DCF Sport Legal, ha ribadito la correttezza delle operazioni svolte per l’iscrizione attraverso “surrogazione, non compensazione” e certificate dalle quietanze emesse dall’Agenzia delle Entrate; arriva la controreplica della FIGC: “Noi abbiamo depositato il nostro punto di vista. Ci rifacciamo al regolamento. Riguardo il codice 74 si fa riferimento a delle risoluzioni straordinarie. Se la tesi del Novara fosse corretta basterebbe un pagamento quietanzato. La logica e non solo, ci porta a dire che la quietanza non può bastare a dire che tutto è stato fatto nel rispetto delle regole. Con grande rispetto per la storia del Novara sono qui a chiederne l’esclusione. Nel mondo dei controlli, i sentimenti devono essere messi da parte”. Si legge alle 17:09 su Forzanovara.net.
Poi è ancora la volta di Cesare Di Cintio, che questa volta abbandona il tecnicismi del diritto, per andare alla sostanza dei fatti: “Il Presidente Pavanati ha tirato fuori 2 mln, soldi veri; come si fa a non iscrivere il Novara? Ci rendiamo conto?Il Novara deve essere iscritto al campionato”. E’ passato poco più di un quarto d’ora e chiudere l’arringa difensiva, è proprio Leonardo Pavanati, con l’ultimo accorato appello rivolto direttamente al Presidente del Collegio di Granzia: “Non siamo entrati nel calcio per improvvisare. Abbiamo rispetto per la storia azzurra. Presidente noi abbiamo pagato. Lo dimostra il cassetto fiscale dove i debiti non ci sono più. Iscrivete il Novara Calcio 1908”.
Ore 17:16 il destino della gloriosa società è nelle mani del Coni, ed uscendo dalla sala udienze, Faranna e Barbero, ricostruiscono le fasi salienti, con una diretta molto seguita dai trepidanti tifosi azzurri: “50% di possibilità – azzarda Daniele – solo sensazioni, perchè i nostri dirigenti non commentano” sensazioni ed emozioni, con Faranna che si dice commosso, per un esito incerto ed una speranza ancora aperta, perchè la sensazione è che la FIGC, perentoria e severissima ad esempio con il Chievo, sembrerebbe non aver affondato nei confronti del Novara calcio, lasciando spazio al dibattito sui punti contesi. Un dibattito nel merito precisato meglio dalla competenza legale dell’avvocato Barbero: “Si gioca tutto sull’interpretazione della differenza fra surrogazione ed accollo dei debiti”.
Come scrivevamo nelle scorse settimane e ribadito in questa apertura, la partita si è giocata tra forma contro sostanza. Gli impegni e le pendenze dimostrate assolte, contro il metodo usato non ritenuto conforme. In serata escono le prime indiscrezioni, che danno il ricorso respinto, poi leggeremo le motivazioni.
Leonardo Pavanati aveva già preannunciato che in caso di risposta negativa, non si sarebbe fermato, andando avanti nei ricorsi. Il pronunciamento del Coni però, era l’ultimo pertugio per provare a rimettere in rotta la nave azzurra, che invece sarà costretta a navigare in un mare in tempesta, senza sapere in realtà, a quale porto sperare di approdare.