I primi commenti politici arrivano al momento della chiusura delle urne. La situazione generale, comunque, non può non tenere conto di alcuni fattori che hanno in qualche modo determinato l’esito elettorale: primo fra tutti, il dato sull’affluenza, nettamente in discesa rispetto al passato, segnale chiaro di un disamore crescente verso la politica. Le elezioni regionali, laddove si sono svolte, non possono non tenere conto di alcune problematiche locali che hanno definito alleanze e contrasti interni ai partiti. Ne è una riprova il caso del Veneto con il duello “Zaia – Tosi”, quest’ultimo uscito dalla Lega Nord. Il centrodestra paga anche lo scotto delle correnti interne a Forza Italia e di quei partiti e partitelli che dal movimento berlusconiano si sono via via allontanati, arrivando a quadrare il 2 o il 3%, o poco più. Nel centrosinistra, tra presentabili e “impresentabili” e con le infinite diatribe interne, la questione non si sposta più di tanto. Quello che è certo sono la crescita e la tenuta di due gruppi: la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle, movimenti in cui regolarmente confluisce la protesta “di pancia” degli italiani.
E proprio alla luce del successo della Lega Nord trainata da Matteo Salvini, a Novara, c’è già chi pensa ai prossimi appuntamenti elettorali. Luca Bona, segretario provinciale, annuncia già un ruolo di guida per il centrodestra a Novara: “I risultati di ieri in tutta la Padania, Arona compresa, confermano quanto abbiamo sostenuto un mese fa: la politica torna protagonista. La gente comprende che conta il progetto concreto e non le parole, contano i programmi e non le smanie di protagonismo. Conta la serietà e non l’arroganza di avere la verità in tasca. Da oggi anche a Novara la Lega ha la responsabilità di guidare il cambiamento, lo faremo con le donne e gli uomini che credono del Movimento e nel suo progetto di difesa e di sostegno del territorio, voltando pagina rispetto al passato, definitivamente. Questo vale per la città di Novara come per la provincia: ovunque ci si voglia impegnare per la nostra gente la Lega Nord ci sarà, presente con i fatti e non con la filosofia“.
Un successo, quello della Lega, non nascosto da Antonio Pedrazzoli, fondatore del movimento Blue Party: “La Lega Nord è ad oggi partito leader del centrodestra con percentuali importanti non solamente in Veneto, dove ha stravinto umiliando la candidata del centrosinistra, ma anche in molte altre regioni quali la Liguria e finanche la Toscana. Un altro dato importante con il quale l’area moderata deve confrontarsi è quello del Movimento 5 Stelle che si è affermato ovunque anche come primo partito. I recenti dati elettorali e l’ottimo risultato della Lega Nord comporteranno inevitabilmente che anche per le amministrative di Novara, in programma per l’anno prossimo, la Lega Nord vanterà, direi ad oggi legittimamente, il candidato Sindaco. Con quali conseguenze? Se i moderati si schiereranno con un proprio candidato, dividendo così i voti del centrodestra, al ballottaggio potrebbero andare PD e Movimento 5 Stelle. Se, invece, i moderati, nell’attuale stato, si presenteranno a sostegno del candidato della Lega Nord rischieranno di essere marginali. In questo panorama politico l’area moderata deve procedere con la massima celerità verso una propria riorganizzazione che non può altro che passare dall’allargamento della base elettorale che dovrà essere coinvolta in modo attivo. L’idea giusta a mio giudizio rimane una e una soltanto: riunire i moderati in un grande movimento caratterizzato dalla scelta dei candidati e dei programmi attraverso lo strumento della consultazione dell’elettorato moderato per il tramite delle primarie o di altro meccanismo democratico. Il tempo che si ha è poco ed occorre muoversi immediatamente“.