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Novara

Botte a moglie e figlia, l’accusa chiede 2 anni e mezzo

Botte a moglie e figlia, l’accusa chiede 2 anni e mezzo. Era stata la ragazza, minorenne, a chiamare i carabinieri dopo l’ennesimo scoppio d’ira del padre che non aveva esitato a prendere a calci e schiaffi tutte e due. E all’arrivo dei carabinieri aveva aggredito anche loro.

Non avevano mai raccontato nulla di quello che accadeva tra le quattro pareti di casa; di quegli scoppi d’ira violenti, di quelle liti che spesso finivano a botte ma poi quella sera di gennaio dell’anno scorso la situazione era precipitata e la figlia, poco più che ragazzina, non ci aveva pensato su due volte: aveva preso il telefono e chiamato i carabinieri supplicandoli di intervenire prima che accadesse qualcosa di ben più grave. Quella sera il padre, poco più che quarantenne, si era rivelato più aggressivo del solito e al culmine di una delle tante sfuriate che costellavano ormai da mesi la vita in quella casa, aveva picchiato prima la moglie e poi la figlia. Calci e schiaffi così violenti da farle perdere l’equilibrio e farla cadere a terra. Bastava poco per scatenare le ire dell’uomo che non esitava a offendere e umiliare sia la moglie, accusandola di “andare in giro con i suoi amanti”, sia la ragazza alla quale diceva “sei come tua madre”. Non era la prima volta che alzava le mani, qualche sberla, qualche spintone, ma lei, la moglie, non si era mai confidata con nessuno. Fino a quella sera quando, impaurita dalla violenza dell’uomo, aveva minacciato di chiamare i carabinieri. E tanto era bastato per fargli perdere la ragione: l’aveva afferrata per i capelli e le aveva detto “ti ammazzo”, poi aveva picchiato la ragazza che però era riuscita ad afferrare il cellulare e comporre il 112. E quando i carabinieri erano arrivati se l’era presa anche con loro; prima li aveva insultati e poi aggrediti, tanto che uno di loro aveva dovuto ricorrere alle cure dei medici. Alla fine lo avevano bloccato e arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate nei confronti non solo della moglie e della figlia ma anche di uno dei carabinieri; il pubblico ministero, in conclusione di requisitoria, ha chiesto la condanna a 2 anni e mezzo di reclusione. Sentenza la prossima settimana.