Entrare ogni giorno in quella classe era diventato un incubo. Per quei tre ragazzi presi di mira da altrettanti bulli più grandi di loro, frequentare le lezioni ormai corrispondeva a temere il peggio. Mesi di ingiurie, scherno, botte con bastoni o oggetti improvvisati, messaggi su whatsapp, un accanimento psicologico e fisico subito a lungo, fino a quando una delle tre vittime non ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Sono così partite le indagini dell’arma che hanno filmato e immortalato quei momenti all’interno delle classi.
Tre misure cautelari sono state emesse nei confronti di tre ragazzi tra i 19 e i 21 anni, pluripetenti, che dovranno rispettare il «divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa».
Le misure cautelari sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Novara. I tre indagati sono ritenuti responsabili “di reiterate condotte vessatorie a mezzo di ingiurie, percosse e moti di scherno nei confronti di alcuni compagni di classe minorenni, deliberatamente presi di mira all’interno dell’istituto nel corrente anno scolastico”.
Una situazione, quella accaduta in un istituto superiore di Novara, che si è ripercossa anche sul rendimento scolastico di due delle vittime che sono state bocciate.
Il tutto avviene nella stessa città dove si sta sviluppando il processo per Carolina, la giovane studentessa che, sfinita dagli attacchi, dalle ingiurie e dalle cattiverie su di lei apparse sui social, ha deciso di farla finita.