In queste giornate dedicate a tante celebrazioni, ecco il contributo di alcuni amici per il compleanno del Novara Calcio che proprio ieri ha spento 107 candeline. Affetto, emozioni ed il ricordo speciale di un “vecchio” cronista, che vide la sua prima partita degli azzurri sotto… i bombardamenti! La storia del Novara è legata indissolubilmente alla storia della città, ma anche alle tante vicende ed esperienze dei singoli che, in questa occasione, vorremmo raccontare (E voi? Volete aggiungere i vostri auguri o un ricordo speciale dedicato al Novara? Scrivete a [email protected]. Tutti gli articoli verranno pubblicati qui!)
Marco Foti:
“Centosette anni di storia e non sentirli, perchè davvero questo Novara è vivo e vitale come non mai. Un compleanno che arriva in un grande momento per la squadra, che conferma e rilancia la bontà del progetto societario nato dieci anni fa. Se come scriveva Bernardo di Chartres “Siamo come nani sulle spalle di giganti” per spiegare come il nostro presente sia solo il risultato delle esperienze di chi ci ha preceduto, possiamo forse spiegare a noi stessi ed agli altri, il perchè di un presente così brillante. Siamo partiti da otto studenti del Liceo Carlo Alberto guidati da Gianni Canestrini e non ci siamo mai fermati, mai falliti, sempre a testa, da Ospitaletto a Moncalieri, per ritrovare poi la strada del grande calcio, dove il presidente e la sua famiglia stanno cercando di farci mettere radici. Buon compleanno antica e nobile, ma più che mai viva società, che ha scelto come vessillo l’immenso e meraviglioso color del cielo”.
Massimo Barbero:
I 107 anni del Novara Calcio rappresentano un piccolo grande orgoglio per tutta la città perché si tratta di una delle pochissime società del panorama calcistico che mai ha conosciuto l’onta di una cancellazione o di un fallimento e che mai è scesa al di sotto della serie C.
L’orgoglio aumenta se si ci si limita ad osservare i traguardi raggiunti nei primi 7 anni del secondo secolo di vita: 3 campionati vinti, 2 Supercoppe, tanti trofei giovanili. Il mio buon Compleanno Novara si chiude con un auspicio: che la gente si riavvicini ancora di più a questa squadra come nei giorni magici dell’esodo di San Siro o della cavalcata verso la A!”.
Gianfranco Capra:
“Il momento per me calcisticamente più importante legato alla maglia azzurra è stato il 22 gennaio 1944, quando – sotto i possibili bombardamenti aerei – assistetti alla mia prima partita di calcio, Novara-Juventus che finì 1-2. Era un campionato di guerra. Faceva un freddo bestiale e sui gradoni del vecchio stadio Comunale gelavano le chiappe. Mi ricordo che per gli azzurri segnò Piero Pombia di Trecate, mentre nella Juventus giocavano Parola, Borel, Rava e tanti altri campioni. Fu un’esperienza straordinaria tanto che da allora il Novara Calcio non lo mollai più!”.