Sono i dati migliori degli ultimi otto anni: nel secondo trimestre del 2015, il saldo tra gli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quelli che invece si dichiarano pessimisti sull’incremento della produzione sale a 14,3 punti, rispetto ai -5,7 della precedente rilevazione. I saldi tra ottimisti e pessimisti sulle attese di ordini totali salgono a 6,9 punti dai precedenti -9,9, mentre quelli relativi alle esportazioni passano da 9,1 a 15,4 punti.
Sembrano dunque in fase di miglioramento le prospettive dell’economia novarese, stando alle previsioni congiunturali elaborate dall’Associazione Industriali di Novara.
«La cautela rimane ancora d’obbligo – è il commento del presidente dell’Ain, Fabio Ravanelli – ma rispetto ai dati contrastanti di inizio anno, in questa rilevazione tutti gli indicatori sono finalmente coerenti nel segnalare una significativa, e positiva, inversione di tendenza. Attendiamo conferma dalle prossime rilevazioni per valutare la sua solidità e le sue prospettive temporali, ma credo sia evidente che una fase di ripresa è ormai avviata. Un elemento importante di questa indagine, che speriamo possa essere avvalorato nei prossimi mesi, è il dato relativo agli ordini totali: un rafforzamento della ancora debole domanda interna è infatti fondamentale per rendere stabili le prospettive positive nel medio termine. Anche l’export, che si conferma strategico per l’economia del nostro territorio, potrà trovare ulteriori spunti positivi dalla soluzione di alcune problematiche geopolitiche ancora fonte di preoccupazione tra gli imprenditori, quali le crisi greca e ucraina e le improvvide sanzioni alla Russia».
In forte miglioramento anche gli indicatori relativi al mercato del lavoro: il saldo ottimisti/pessimisti sulle aspettative di occupazione sale da 4,2 a 13,9 punti, raggiungendo il massimo dell’ultimo decennio; in forte calo, dal 18,3% al 7%, ai minimi degli ultimi sette anni, le intenzioni di fare ricorso alla cassintegrazione. «Si tratta di dati molto positivi – aggiunge il direttore dell’Ain, Aureliano Curini – ma che richiedono di essere confermati dalle prossime rilevazioni proprio in ragione della loro eccezionalità. Rimaniamo infatti del parere che un eventuale incremento della base occupazionale potrà arrivare soltanto nel medio-lungo periodo, come conseguenza di un significativo consolidamento della fase di ripresa».
Buoini i livelli delle previsioni di investimenti da parte delle imprese novaresi: quelli “marginali” sonoin aumento dal 43,7% al 47,2% e quelli “significativi” rimangono sostanzialmente stabili (al 31,9% rispetto al precedente 32,4%), mentre registra una ulteriore flessione, dal 38,2% al 34,3%, raggiungendo il livello più basso degli ultimi otto anni, il numero di aziende che segnala ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti.
A livello settoriale, nel metalmeccanico il saldo ottimisti/pessimisti sulle attese di produzione sale da -5,7 a 26,1 punti, mentre quelli sugli ordini totali ed esteri aumentano, rispettivamente, da -13,8 a 20 punti e da 7,4 a 21,7 punti; sale a 20 punti anche il saldo sui possibili allargamenti della base occupazionale e si riducono dal 17,2% al 4% le previsioni di ricorso alla Cig.
Il comparto chimico conferma le prospettive positive già emerse, mentre tutti gli indicatori dell’alimentare registrano una generalizzata contrazione, pur a fronte di saldi ottimisti/pessimisti nulli o lievemente positivi. Nessuna ripresa in vista, invece, nel tessile-abbigliamento, dove i saldi ottimisti/pessimisti relativi a produzione e ordini sono, rispettivamente, a quota zero e -10 punti.