Quattrocentosessanta nuclei familiari morosi colpevoli, per un totale di oltre due milioni di euro di arretrati da pagare. Numeri grossi per il Comune di Novara che ha scelto, per la prima volta sebbene siano passati tre anni dall’insediamento di questa amministrazione, la strada del procedimento di “decadenza”: “Abbiamo effettuato un’analisi approfondita di coloro che occupano le case popolari di Comune e Atc – spiega l’assessore alla Casa Sara Paladini – Dopodichè abbiamo constatato i numeri, appurando che ci sono decine e decine di nuclei familiari che, stando al loro Isee, potrebbero tranquillamente pagare il canone di locazione (140 – 150 euro al mese) e invece non lo pagano, o peggio non lo hanno mai pagato“.
Per 259 nuclei sono già partite le lettere di decadenza, ossia un avviso con il quale il Comune chiede di effettuare i pagamenti arretrati, anche suddividendoli in rate, pena, alla fine del periodo previsto per legge, lo sfratto: “122 nuclei – continua Paladini – hanno già concordato con noi un piano di rientro, 21 hanno presentato una documentazione che ne ha permesso la regolarizzazione, portando al Comune dall’inizio di quest’anno 36 mila euro di introiti. Ma 116 famiglie non hanno ancora risposto. Questo significa che dalla metà di settembre, quando scadranno i termini annunciati nella lettera di decadenza, se non si regolarizzeranno (e avranno tempo per farlo fino all’ultimo giorno) verranno sgomberati“.
La litania è sempre la stessa: “Se il mio vicino non paga perché dovrei pagare io?” E via di questo passo, del resto nelle case popolari funziona così. Forse, però, gli inquilini non sanno che i canoni di locazione, per legge, vanno girati direttamente su lavori di nuova edilizia popolare o manutenzione di quella esistente: come dire, se non pagano gli inquilini danneggiano se stessi, perchè fanno mancare le risorse necessarie per sistemare i loro appartamenti, spesso messi davvero male.
Ci sono famiglie che devono al Comune circa 50 mila euro: probabilmente non hanno neanche mai pagato l’affitto. Alla fine del periodo di decadenza, dopo aver regolarizzato gli inquilini o dopo averli sgomberati se sarà necessario, si tirerà una nuova riga sui conti: e se non torneranno, sarà il Comune a dover sborsare quanto manca, pagando anche la cifra che spetterebbe ai morosi colpevoli. E si continuerà di questo passo fino a “scovare” tutte le 460 famiglie morose colpevoli.
Novara anticipa di qualche mese il decreto Lupi: “Abbiamo anche fatto le necessarie segnalazioni agli enti che si occupano di utenze – prosegue Paladini – in modo che chi risulta moroso colpevole perda i titoli per partecipare ad altri bandi sociali e per avere allacciamenti a gas, elettricità ecc. E poi la residenza: finora si sono rilasciate residenze anche senza contratto d’affitto, oggi non funziona più così, specie perché abbiamo trovato un appartamento di 24 metri quadrati in cui di fatto vivevano 17 persone… La situazione è stata regolarizzata e gli uffici rilasciano certificati di residenza solo dinanzi ad un contratto di locazione“.
In realtà, anche la legge oggi è più rigida rispetto al passato e il decreto Lupi regolamenta un settore prima affrontato in modo più superficiale.