Fin dal suo insediamento la volontà di Ballarè e della sua Giunta pare essere stata quella di annullare scelte ed impronte della precedente amministrazione, lasciando spazio ad un nuovo metodo di governare, caratterizzato dalla tendenza ad assorbire risorse ed energie dall’esterno del territorio, piuttosto che dalla città stessa, come invece avveniva in passato quando si cercava e tentava di valorizzare il più possibile le realtà associative, sociali, culturali e sportive locali.
Un metodo che tuttavia non sembra essere apprezzato dai novaresi, senonaltro dalla gran parte di essi, che invece si lamentano, a prescindere dal loro colore politico di appartenenza.
Senza nulla togliere alla competenza ed alla professionalità dei soggetti coinvolti in questo nuovo approccio dell’amministrazione, soprattutto sotto il profilo delle scelte culturali, è innegabile, a pensarci bene, che, ad esempio, le mostre organizzate al Broletto negli ultimi anni sono state pensate e realizzate con realtà non novaresi, la Fondazione Coccia si è subito appoggiata al Teatro Lirico di Torino ed è guidata da una direttrice milanese, nella ristorazione probabilmente troverà spazio a Novara Eataly, e, ultima scelta, la Caffetteria Broletto la cui gestione culturale sarà affidata al Circolo dei Lettori di Torino, mentre la parte ristorativa a due giovani lombardi.
Anche in quest’ultimo caso, nulla da dire sulla centralità, nel panorama culturale piemontese, della Fondazione Circolo dei Lettori, un sodalizio che potrà senz’altro dare un valore aggiunto alla città di Novara. Al Circolo dei Lettori, però, la Fondazione Coccia ha anche trasferito l’incombenza e la responsabilità di individuare tramite bando il soggetto più idoneo a gestire il servizio di caffetteria e ristorazione. Una scelta curiosa, considerato che la Fondazione Teatro Coccia avrebbe potuto individuare autonomamente il soggetto gestore, come peraltro ha fatto direttamente per il Bar Coccia affidandolo al pluristellato chef Antonino Cannavacciuolo.
Con il Circolo dei Lettori, lavoreranno, alla parte di ristorazione, Luca Coan e Andrea Umberto Mori, il primo di Como, il secondo di Milano, 25 anni, provenienti dall’Istituto alberghiero Brera di Como.
I due giovani, come risulta da visura camerale, hanno costituito la loro società M&C di Andrea Umberto Mori e Luca Coan il 22 dicembre 2014, tre giorni dopo l’emissione del bando da parte del Circolo torinese. I due componenti del sodalizio sono di Milano e Como, la società è stata costituita a Novara, con sede legale in via della Riotta 14. All’indirizzo, fino ad un paio di giorni fa, non risultava una casella di posta visibile sulla quale comparissero le generalità della società che si è aggiudicata la gestione della Caffetteria Broletto.
Da visure camerali, dati alla mano dunque, emerge un altro dato che potrebbe destare interesse e anche una certa riflessione: Mori risulta domiciliato a Milano in una via situata nella zona di Viale Jenner. Non abbiamo creduto fosse un caso che allo stesso indirizzo, come risulta sempre da documenti di Camera di Commercio, risiedesse un’altra figura professionale milanese che lavora però in città: trattasi di Silvana Sateriale, giunta a Novara insieme alla direttrice del Coccia, Renata Rapetti. Sateriale è l’attuale responsabile amministrativa della Fondazione Coccia. Motivo per cui abbiamo fatto ulteriori approfondimenti, dai quali si scopre che, tenetevi forte!, non solo Sateriale e Mori vivono allo stesso indirizzo e numero civico (che già di per sé sarebbe una coincidenza quantomeno fortuita, in una Milano con circa un milione e mezzo di abitanti), ma sono parenti diretti: per essere più precisi, Sateriale è la madre di Mori.
La Fondazione Circolo dei Lettori (che, lo ricordiamo, ha un socio unico ovvero la Regione Piemonte) aveva inviato direttamente – oltre che pubblicato sul proprio sito internet – dieci avvisi del bando ad altrettante realtà, ovvero imprese che si occupano di ristorazione, anche del territorio novarese.
Non è ancora dato sapere se qualcuna di queste realtà abbia o meno partecipato al bando, anche se pare siano arrivate al Circolo alcune manifestazioni d’interesse, valutate da un’apposita commissione giudicatrice.
A chiusura comunque, è la M&C ad essersi aggiudicata la gestione della caffetteria a trentamila euro all’anno di affitto e 6000 euro per l’utilizzo del marchio Barney’s.